A quanto tempo fa risale il primo prototipo di intelligenza artificiale? Scopriamo chi l’ha pensata prima di tutti.
Oggi si parla tanto – e giustamente – di ChatGPT e in generale dell’intelligenza artificiale. I chatbot super intelligenti da tempo sono entrati a far parte delle nostre vite e suscitano reazioni contrastanti. Anche in questo caso, come accade praticamente per ogni innovazione, l’opinione pubblica si è divisa.
Per dirla alla Umberto Eco, se da un lato abbiamo gli “apocalittici” (o tecnofobi) che annunciano l’apocalisse tecnologica prossima ventura, dall’altro abbiamo invece gli “integrati” (o tecnofili) che profetizzano un’utopia hi-tech in grado di liberare l’umanità grazie ai robot. In mezzo ci sono i “tecnocritici” («critica» viene da krisis, che significa sia giudizio che scelta) impegnati a valutare caso per caso gli effetti delle AI sulla vita umana, senza demonizzare né esaltare aprioristicamente le AI.
Premesso questo, è evidente che il progetto di creare un’intelligenza artificiale in grado di competere – o perfino sostituirsi – a quella umana non nasce ieri ma risale a diverso tempo fa. Qual è stato insomma il prototipo, l’antenato di ChatGPT?
AI, qual è stato il primo prototipo di robot intelligente
Mai sentito parlare di Frank Rosenblatt? È considerato lui, psicologo e ingegnere, il “padre” dell’intelligenza artificiale. Fu Rosenblatt il primo a portare a termine un prototipo di AI, svelandolo al mondo nel luglio dell’ormai lontano 1958.
La macchina progettata da Rosenblatt si chiamava Mark I Perceptron. Il progetto dello psicologo-ingegnere attirò le attenzioni della Marina militare degli Stati Uniti che decise di finanziarne il lavoro. Anche la stampa fu colpita da quello che il New Yorker definì «il primo rivale del cervello umano che sia mai stato concepito». Sulla stessa falsariga il New York Times che se ne uscì con questo titolone «Ecco il cervello elettronico che insegna a se stesso».
I tempi però erano prematuri per l’intelligenza artificiale. Mark I Perceptron infatti deluse presto le attese. Per funzionare aveva bisogno di un IBM 704 da cinque tonnellate che occupava una stanza intera. L’unico compito che riuscì a eseguire fu quello di riconoscere autonomamente – al termine di cinquanta tentativi – quale scheda perforata fosse marchiata sulla sinistra e quale invece sulla destra.
Troppo poco per giustificare i grandi investimenti nel progetto. Di conseguenza i finanziamenti presto finirono e la misera fine del Perceptron viene considerata come l’origine del primo “inverno dell’intelligenza artificiale” (“AI Winter”): un momento in cui rallentò la corsa verso la creazione di macchine intelligenti. Solo da poco il prototipo di Rosenblatt – scomparso prematuramente a 43 anni durante una gita in barca – è stato riconosciuto come la «prima rete neurale». In altre parole, come l’antenato di ChatGPT.