Apple, attenzione a questa app famosissima: l’azienda mette in guardia, è una truffa

Anche in una piattaforma rinomata per la sua sicurezza come l’App Store di Apple, il rischio di truffe persiste.

Negli ultimi anni abbiamo visto nascere app di tutti i tipi: ogni azione nella realtà ha una controparte digitale, sviluppata per rendere più facile la nostra vita. Gli utenti sono ormai abituati ad affidarsi alle piattaforme di distribuzione app come l’App Store o il Play Store per garantire la sicurezza e l’autenticità delle app che scaricano.

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Nonostante le segnalazioni a Apple, l’app truffaldina è rimasta disponibile per il download per un lungo periodo – computer-idea.it

Tuttavia, nonostante le promesse di sicurezza, anche i colossi tecnologici come Apple possono trovarsi a fronteggiare situazioni complesse e delicate. L’affidabilità dell’App Store di Apple è spesso citata come un esempio di come un’azienda dovrebbe lavorare per contrastare le minacce di sicurezza.

Questo marketplace si propone di offrire una vetrina sicura e controllata, dove ogni applicazione viene esaminata e verificata prima di essere resa disponibile al pubblico. Eppure, nonostante i rigidi controlli, ci sono casi in cui app fasulle riescono a infiltrarsi, sfruttando la fiducia dei consumatori e mettendo a rischio i loro dati personali.

Apple esita prima di rimuovere l’app, ma poi agisce e avverte gli utenti: lo strano caso dall’app truffa

Recentemente, è emerso un caso preoccupante che coinvolge RockAuto, un noto rivenditore di parti di auto molto popolare tra i meccanici amatoriali negli USA e gli appassionati del fai-da-te. L’azienda ha scoperto che una falsa applicazione che si spacciava per l’app ufficiale di RockAuto era disponibile sull’Apple App Store.

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L’App Store di Apple è considerato sicuro, ma anche qui possono infiltrarsi app truffaldine – computer-idea.it

Il problema nasce dal fatto che non esiste un’app ufficiale di RockAuto e questa app truffaldina utilizzava il logo e le informazioni aziendali, quindi era molto semplice per un utente poco attento confondersi e installarla sul proprio smartphone.

Ovviamente, l’app era piena di errori di ortografia e grafiche di bassa qualità, segni distintivi di uno schema di phishing. Jim Taylor, co-fondatore e presidente di RockAuto, ha riferito che l’app includeva annunci invadenti, cosa che ha immediatamente sollevato sospetti poiché la loro azienda non ha mai rilasciato un’app. Dopo numerose lamentele da parte dei clienti e segnalazioni ad Apple, sorprendentemente, l’app fasulla è rimasta disponibile per il download.

Eppure, nonostante le numerose segnalazioni, Apple ha tardato a reagire. La risposta dell’azienda ai reclami di RockAuto è stata sorprendentemente poco reattiva, limitandosi a consigliare l’uso di moduli online e l’invio di documentazione aggiuntiva, senza fornire risposte concrete o tempestive. Solo dopo che importanti testate del settore hanno pubblicato articoli in proposito l’azienda ha deciso di togliere l’app dallo Store.

Questo caso mette in luce la vulnerabilità dell’App Store di fronte a schemi fraudolenti che possono ingannare gli utenti e sfruttare i loro dati e soprattutto solleva interrogativi sull’efficacia dei meccanismi di controllo e verifica di Apple, in un momento in cui la compagnia sta affrontando sfide normative significative, come l’Atto sui Mercati Digitali (DMA) dell’UE.

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