Le tasse che salgono non piacciono mai e una cifra che potrebbe sembrare irrisoria si trasforma in una valanga di spese non preventivate.
Quando le tasse aumentano occorre rifare diversi calcoli. In questo periodo ce n’è una in particolare che rischia sempre di mettere i bastoni tra le ruote alle famiglie. Guardando in prospettiva, c’è anche il fondato rischio che si arrivino ad avere aumenti poco piacevoli. Come per tante tasse non c’è modo di sfuggire a questo eventuale aumento. Ecco perché.
Se ti sei mai chiesto perché si pagano le tasse la risposta è che dando un po’ dei soldi che si guadagnano indietro allo Stato si hanno molti servizi gratuiti. Tasse diverse hanno poi scopi diversi, soprattutto perché vanno in casse diverse.
Tra le nuove imposte ce n’è una che si è diffusa soprattutto negli ultimi anni: stiamo parlando della cosiddetta tassa di soggiorno. Una tassa che, per esempio, la ministra del turismo Santanchè sottolinea non si dovrebbe chiamare tassa di soggiorno ma tassa di scopo.
Le tasse salgono, dovrebbe essere un beneficio in questo caso
Questa tassa, che viene applicata in alcune delle città con il numero di turisti più alto in assoluto (ma non c’è solo l’Italia ad aver introdotto questi balzelli per turisti) continua a far discutere. Soprattutto perché secondo voci che arrivano dai palazzi del governo ci sarebbe la volontà di aumentarla. Aumentarla fino a 25 euro al giorno. La cifra sarebbe destinata a chi decide di pernottare negli alberghi di lusso con camere che hanno un prezzo medio di 750 euro a notte.
Ma anche chi decide di pernottare in strutture low cost potrebbe vedersi aumentare la tassa di soggiorno. La bozza prevederebbe l’applicazione in maniera volontaria su tutti i comuni italiani e potrebbe arrivare a 5 euro per quelle stanze che arrivano fino a 100 euro a notte salendo di scaglione in scaglione a 10, 15 e poi toccare i 25 euro al giorno. In questo modo un soggiorno lungo rischia di costare anche 750 euro in più a persona.
Ma a che cosa serve quella che chiamiamo comunemente tassa di soggiorno? Sempre dalle dichiarazioni di Santanchè si può leggere in controluce che si tratta di un modo per far ricadere anche a livello psicologico un po’ di responsabilità sui turisti. In effetti, tante storie online ce lo dimostrano, chi va in vacanza molto spesso lo fa dimenticando completamente quelle che sono le regole di base della convivenza civile.
Andando a toccare direttamente il portafoglio l’idea è quella di rendere non del tutto gratuita la fruizione di monumenti, palazzi ed esperienze e quindi instillare un po’ di rispetto in più in quelli che fanno il bagno mezzi nudi nelle fontane o in quelli che decidono di lasciare a imperitura memoria per i posteri il proprio nome scritto con i pennarelli indelebili su strutture che hanno resistito per oltre duemila anni.