Molti non lo sanno, ma chi percepisce l’assegno Naspi deve assolutamente inviare questa comunicazione all’INPS. Ecco di cosa stiamo parlando.
Siete lavoratori disoccupati sotto l’indennità di disoccupazione Naspi ma non avete ricevuto la mensilità di febbraio? Il motivo, probabilmente, riguarda la mancata comunicazione sul presunto reddito annuo. Chi beneficia dell’indennità Naspi e ha dichiarato il reddito da prestazioni professionali nel 2022 deve infatti fare lo stesso per il 2023. L’INPS ha chiarito la cosa, spiegando che il reddito presunto va comunicato sempre e comunque, anche se è pari a 0.
L’INPS chiede a tutti quelli che ancora devono mandare la dichiarazione sul reddito annuo presunto a inviare la comunicazione al più presto, in modo da poter rimettere in pagamento l’assegno. Come già specificato, la dichiarazione va fatta anche in caso in cui il reddito sia pari a zero. Più di 300.000 persone devono ancora mandare la dichiarazione.
Se hanno fornito un indirizzo email, l’INPS ha già inviato una comunicazione con i passaggi da seguire. In caso contrario, qui trovate tutte le informazioni. Il pagamento dell’assegno Naspi era previsto tra l’8 e il 9 febbraio, escluse variazioni delle sedi individuali INPS. Da notare che l’assegno può essere ricevuto anche da chi ha iniziato una nuova attività lavorativa, anche se in misura ridotta.
Assegno Naspi, la comunicazione da mandare all’INPS: tutti i dettagli
Chi ha avviato un’attività di lavoro autonomo potrà continuare a ricevere l’assegno Naspi, ma solo se il reddito annuo dell’attività non supera i 5.500 euro e il reddito annuo previsto venga comunicato all’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività.
Chi, invece, è stato assunto come dipendente, può continuare a ricevere l’assegno se ha un reddito inferiore agli 8.174 euro e se il datore di lavoro è diverso da quello che ha dato diritto alla Naspi. Se non avete comunicato il reddito annuo previsto entro il 31 gennaio, quindi, non avrete ricevuto l’assegno Naspi. I lavoratori autonomi (partita Iva o gestione separata) devono inviare la comunicazione sul reddito annuo previsto anche se è pari a zero.
Per mandare la comunicazione bisogna utilizzare il servizio NASpI-COM, al quale si può accedere tramite SPID, CIe o CNS. Da qui troveremo il pagamento sospeso, e potremo selezionare la comunicazione per gli eventi che influiscono sul pagamento, comunicando il reddito annuo previsto.
L’assegno Naspi sarà poi calcolato prendendo come riferimento la retribuzione imponibile ai fini previdenziali del lavoratore negli ultimi quattro anni. Questa verrà divisa per le settimane di contribuzione, moltiplicando poi il risultato per 4,33. Se il lavoratore ha iniziato a lavorare di nuovo, l’assegno Naspi viene ridotto all’80% del reddito previsto.