Conti correnti bloccati dalle banche: sono molti i contribuenti disperati, controlla subito se succederà anche a te

È l’incubo di ogni correntista online (e non solo): ritrovarsi di punto in bianco con il conto corrente bloccato e senza un perché.

Immaginate di svegliarvi un giorno e scoprire che il vostro conto corrente è bloccato. Nessun preavviso, nessuna spiegazione,  nessuna soluzione immediata. Sembra una scena quasi da film, eppure è una realtà che molti correntisti stanno toccando con mano. Le banche, che dovrebbero essere i custodi della sicurezza finanziaria dei loro clienti, stanno chiudendo i conti di soggetti considerati “a rischio”. Ma cosa significa “a rischio” e cosa possiamo fare se ci ritroviamo in questa situazione?

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Non è affatto semplice capire cosa significhi esattamente essere considerati clienti “a rischio”. (Computer-idea.it)

La decisione degli istituti finanziari di bloccare i conti correnti “sospetti” deriva dalla valutazione del rischio associato a determinati clienti. Il punto è che non è affatto semplice capire cosa significhi esattamente essere considerati un “rischio”. Non esiste infatti una definizione unica: ogni banca applica criteri diversi, basati sulle proprie politiche interne. Tuttavia, possiamo individuare alcune caratteristiche comuni tra i soggetti “problematici”. Vediamole da vicino.

I “fattori di rischio”, come le banche li individuano

I fattori che possono far scattare l’alert sono principalmente tre:

  1. Storia creditizia negativa (correntisti che hanno avuto problemi di credito in passato).
  2. Assenza di una storia finanziaria consolidata (clienti che non hanno fornito informazioni adeguate sulla propria situazione economica).
  3. Operazioni sospette (soggetti coinvolti in transazioni illecite, gioco d’azzardo o investimenti poco chiari nel mercato immobiliare).
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In casi “estremi” i correntisti possono rivolgersi alle autorità competenti o avviare azioni legali a tutela dei propri interessi. (Computer-idea.it)

Nonostante le tutele prevista dalla legge 104/2023, che dovrebbe garantire agli utenti l’accesso ai servizi bancari, molte banche agiscono come se questa normativa non esistesse, interpretandola in modo autonomo e talvolta ingiustificato. Questo comportamento provoca gravi disagi ai correntisti, che si trovano improvvisamente senza accesso ai propri fondi. Il fenomeno riflette, a ben vedere, non solo la paura delle banche di fronte al rischio di insolvenza dei propri clienti, ma anche il crescente numero di episodi di illeciti e sospetti di frode.

Quando un conto viene bloccato, la banca dovrebbe sbloccarlo una volta chiarita la situazione (possibilmente nel più breve arco di tempo possibile). Tuttavia, se i sospetti si rivelano anche solo in parte fondati, i tempi per lo “sblocco” si allungano notevolmente. In caso di ritardi ingiustificati, i correntisti hanno comunque il diritto di rivolgersi alle autorità competenti o di avviare azioni legali a tutela dei propri interessi economici. Se invece il blocco è giustificato, la situazione si complica ulteriormente…

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