Per chi ha figli, la possibilità di ricevere un indennizzo mensile che aiuti in base al reddito, è una manna dal cielo.
Il cosiddetto assegno unico, riservato alle famiglie con figli a carico fino al compimento dei 21 anni, o senza limiti di età per figli disabili a carico, è un servizio rivolto a lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati.
Una bella svolta se si pensa che in passato richiedere gli assegni familiari, così si chiamavano, era necessario essere dipendenti dato che a richiederlo era un consulente del lavoro. Mentre ora la richiesta è sicuramente più facile da espletare dal momento che la domanda si può fare anche autonomamente sul sito dell’INPS.
L’importo dell’assegno unico cambia a seconda del reddito percepito dal lavoratore, nel caso che ne abbia uno, e a seconda sia dell’età che del numero dei figli a carico, ossia che vivono nel nucleo familiare e che soprattutto non sono autonomi economicamente. Ma quando avviene il pagamento dell’assegno unico nel corso del mese?
Assegno Unico: la calendarizzazione dei pagamenti
L’Assegno Unico viene pagato automaticamente con accredito sul conto corrente del richiedente in un determinato periodo del mese, che viene stabilito da una calendarizzazione ben precisa stabilita dall’INPS, e che cade in linea di massima subito dopo la metà del mese. In genere i pagamenti iniziano ad arrivare dal 17 del mese ed entro il 20 del mese stesso i soldi vengono accreditati sul conto, ma non tutti i mesi la disposizione di pagamento avviene nello stesso giorno.
Per il secondo semestre, queste sono le date in cui è possibile avere l’accredito sul conto corrente della somma dovuta dall’assegno unico: 17, 18, 19 luglio 2024; 16, 19, 20 agosto 2024; 17, 18, 19 settembre 2024; 16, 17, 18 ottobre 2024; 18, 19, 20 novembre 2024; 17, 18, 19 dicembre 2024. Insomma, come promesso entro il 20 del mese ci sono i soldi sul conto del genitore cui è stato assegnato l’assegno unico.
Le cifre degli assegni unici vanno da un minimo di 57 euro al mese, per chi ha un ISEE alto o non lo presenta, fino a un massimo di 199,40 euro per ogni figlio, con delle maggiorazioni che variano in base alla casistica particolare. Se si hanno 3 figli ci sono altri 96,9 euro per nuclei con ISEE fino a 17.090 euro, scendendo fino a 17 euro circa per i redditi più alti.
Per figli non autosufficienti si aggiungono 119,6 euro, fino ai 21 anni; per figli con disabilità grave, la maggiorazione prevista è di 108,2 euro. La maggiorazione per entrambi i genitori lavoratori e nuclei vedovili è pari a 34,1 euro; la maggiorazione per madri under 21 è pari a 22,8 euro.