In molti pensano che entrare nel deep web sia illegale, sia un reato. Scopriamo se è realmente così e che cosa bisogna sapere.
Il web rappresenta davvero un universo a parte, tanto vasto da perdervisi. Non tutti sanno, infatti, che oltre alla versione ufficiale di accesso ad internet, vi sono anche altre modalità di navigazione.
Dobbiamo, infatti, immaginare lo spazio dell’internet come un vasto spazio fatto di territori differenti. In questo spazio, spiccano quelli che sono noti come Dark e Deep Web, termini che incutono spesso timore e che fanno immaginare il peggio.
In verità, come con tutto ciò che non si conosce, il timore affiora, ma è bene conoscere di cosa si tratta, anche e soprattutto per capire se navigare nel deep web sia o meno lecito.
In primis, va detto che Dark e Deep Web non sono la medesima cosa, anche se spesso i due termini si usano come sinonimi. Quella a cui siamo soliti accedere è quella parte di internet conosciuta come Surface Web, ovvero il territorio indicizzato.
Il Deep web è la parte cosiddetta profonda del Web, dove le pagine non sono indicizzate dai motori di ricerca. Si tratta spesso di banche dati degli enti governativi o delle aziende, oppure di forum o chat, che presentano particolari sistemi di accesso.
Il dark web, invece, è un territorio davvero piccolo del web e può essere raggiunto solamente tramite apposite applicazioni. Quello che viene da chiedersi, dunque, è se è illegale accedere al Deep Web e cosa si rischia.
Accedere al Deep Web, insomma, significa accedere a pagine che non sono indicizzate dai motori. Tra queste, vi è il territorio del Dark Web, dove si nascondono attività spesso oscure e che violano la legge, come traffico di droga e compravendita di merce illegale.
Accedere al Deep Web non è, di per sé, illegale, così come non lo è accedere al Dark Web. Il fatto di navigare in questi territori dell’internet non rappresenta un reato, ma diventa reato se si utilizza in modo illegale questo strumento.
Vale a dire se si acquistano beni illeciti o se, in qualche modo, si è proprietari di pagine che commettono illeciti.
Tutto, dunque dipende dall’utilizzo che si fa di questi spazi: acquistare, ad esempio, prodotti di contrabbando, documenti falsi, droga o commettere altri reati punibili per legge. Come sempre, non è tanto il mezzo in sé, ma l’utilizzo che di quel mezzo si fa.
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