Facebook, è allarme cloaking: così i truffatori bombardano il social di fake news

Cresce la preoccupazione nel mondo Facebook per una novità che potrebbe cambiare tutto sul social network: le ultime.

Le truffe su Facebook viaggiano alla velocità della luce, così come su tutti gli altri social network. Ma c’è una novità che riguarda proprio queste piattaforme e che non fa dormire sonni tranquilli, anzi. A raccontarlo è una giornalista che ha denunciato l’esperienza accaduta, così da informare tutti gli altri utenti. La situazione è incredibile e testimonia tutti i pericoli derivanti dall’uso smodato dei social.

Facebook e le fake news sempre più diffuse
Su Facebook stanno dominando le fake news – Computer-idea.it

Alcuni articoli di Jane Wakefield, giornalista della BBC, sono comparsi sui social, ma è proprio questo il problema. I consigli da parte della cronista, in merito agli investimenti in criptovalute, non sarebbero però mai stati lanciati con un apposito articolo. Nessuna intervista, tutto era un finto articolo: l’unico obiettivo era aprire il collegamento truffa e svuotare i conti correnti.

Facebook e le contromisure in atto contro le fake news

La tecnica informatica si chiama cloaking e mostra ai motori di ricerca contenuti differenti rispetto a quelli che il sito in realtà propone agli utenti. Così facendo, di conseguenza, si consente al sito di ottenere un migliore posizionamento all’interno delle SERP (schermata dei risultati prodotta dal motore di ricerca).

Facebook sempre più nell'occhio del ciclone
Facebook e il problema delle fake news – Computer-idea.it

Proprio per questo, di conseguenza, il cloaking fa correre il rischio di essere bannati dagli indici dei motori di ricerca, con tutte le conseguenze del caso. Con il cloaking si dà vita ad azioni ingannevoli che possono provocare penalizzazione da parte dell’algoritmo dei motori di ricerca (fra l’altro in costante aggiornamento ndr).

La giornalista della BBC ha raccontato la facilità con cui i truffatori riescano ad inserire sui social degli articoli giornalistici fasulli, tentando di raggirare gli utenti. “I truffatori sperano che le persone clicchino sull’articolo completo e da lì siano tentate di investire in un falso programma di investimento promosso sulla pagina”, ha spiegato Wakefield.

La proliferazione delle fake news diventa quindi un grosso problema per Facebook, specialmente quando in gioco ci sono i dati personali degli utenti. Gli sviluppatori di Meta sono stati in ogni caso contattati dalla giornalista, da qui la risposta. “Non sono consentite attività fraudolente sulle nostre piattaforme e abbiamo rimosso le pubblicità portate alla nostra attenzione“, commentano.

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