Per gli SSD potrebbe già essere giunto il momento di andare in pensione. C’è una nuova memoria che li sostituirà ed è pazzesca.
Tra le componenti per PC più importanti in assoluto, non si possono non menzionare gli SSD. Ossia chip di memoria che hanno il compito di immagazzinare grosse mole di dati per poter garantire il massimo delle prestazioni del proprio computer. In linea con le proprie esigenze e con l’utilizzo che se ne vorrà fare di tutte le varie periferiche installate in fase di assemblaggio.
Come spesso succede in questi casi, l’evoluzione fa passi da gigante e modelli che sembrano essere all’avanguardia si preparano ad andare in pensione. È quanto potrebbe succedere proprio alle SSD! Di recente, si è parlato di una nuova memoria che potrebbe sbaragliare completamente le carte in tavola, per via di alcune specifiche all’apparenza rivoluzionarie e che forniranno prestazioni di molto superiori.
Altro che SSD, la nuova memoria è già qui: di cosa si tratta
Se tutto andrà come da programma, presto avremo una nuova memoria che andrà a sostituire le SSD e sarà più potente che mai. Un team di scienziati della Stanford University ha infatti pubblicato un articolo sulla rivista Nature dove viene descritto nel dettaglio lo sviluppo di un materiale semiconduttore tutto nuovo. Che potrà venire sfruttato per essere impilato in un super reticolo. Perfetto per essere la base di un circuito di memoria.
Ad oggi, i chip che vengono sfruttati per la DRAM dei nostri PC si basano su strati ripetuti di silicio, metallo e isolanti. Con miliardi di celle in profondità che hanno il ruolo di immagazzinare temporaneamente la carica. Il grosso problema è la carica, che si dissipa molto rapidamente e che obbligano ad un aggiornamento periodico delle celle.
Ed ecco perché si sta lavorando a GST467, una miscela di antimonio, germanio e terbio che potrà venire utilizzata come base di memoria universale definitiva. A livello di vantaggi, questa tecnologia avrà celle create con un materiale che richiede una tensione operativa più bassa, utile per mantenere il consumo energetico sotto controllo.
Chiaramente stiamo parlando di un progetto a lungo termine e che ancora sta venendo studiato in laboratorio, sarà perciò necessario attendere anni prima del lancio sul mercato. Con la speranza che l’evoluzione prosegua e che si possa avere quanto prima tra le mani una specifica tecnica ancor più performante.