La risposta di Google a ChatGPT: tutto su Bard, cos’è e come si usa il chatbot utilizzato da chi ha compiuto 18 anni.
Non passa giorno che non si parli dell’Intelligenza Artificiale pronta a entrare in ogni angolo, anche più piccolo delle nostre vite. Un mondo che affascina e preoccupa al tempo stesso, ma finché resta a debita distanza dall’unicità della razza umana, è innegabile che ci svolta la vita.
Sarà questo il duro compito che ci attende a partire proprio dal 2024, quando l’intelligenza artificiale invaderà il settore di mercato degli smartphone: Google lo ha già fatto con i Pixel 8 e 8 Pro. Samsung sarà il primo dei tre colossi a far vedere la sua onda d’urto subito con il nuovo anno, sin da gennaio quando usciranno gli attesissimi Galaxy S24 con funzionalità AI.
Poi toccherà ad Apple, che sta sviluppando un chatbot tutto suo e manifesterà la sua competitività con gli iPhone 16. Fin qui, aspettiamoci i fuochi pirotecnici e tante belle novità, con dei paletti, per piacere: l’AI deve restare al servizio dell’uomo, non raggiungerlo né tantomeno superarlo, perché nessuno potrà mai emulare l’intelligenza della razza umana.
Google Bard non è la verità assoluta: quante cose si possono fare! Eccone alcune. E una raccomandazione
Fatto questo doveroso cappello introduttivo, ecco il focus su Bard, la risposta di Google a OpenAI e al suo ChatGPT: la prima volta fu un fiasco, buona la seconda però: il chatbot di Big G è migliorato tantissimo per quanto riguarda la realizzazione di contenuti, sfruttando e ottimizzando un modello di linguaggio generativo proprietario di grandi dimensioni, addestrato per essere informativo e completo.
Attualmente, con il grosso upgrade di Google, Bard segue le istruzioni e completare le richieste in modo ponderato, premettendo di non essere infallibile, importante quest’aspetto: può aiutarci ma non è la Sacra Bibbia dei cattolici cristiani. Formidabile per l’editing anche se l’italiano è una lingua talmente tanto complessa che l’AI deve ancora migliorarsi (ammesso che lo farà mai), risponde a tantissime domande in modo completo e informativo.
Non solo, adesso Bard è capace di generare diversi formati di testo creativi: dalle poesie ai brani musicali, passando per mail e lettere e assistenza clienti. Rispetto ai suoi competitor, in primis ChatGPT, ha ancora una capacità limitata di ricordare il contesto e di fornire feedback, ma offre l’accesso a internet, laddove si deve pagare un abbonamento per chi invece utilizza ChatGPT.
Una raccomandazione, soprattutto per i genitori che hanno i figli: Bard è utilissimo, ma solo per i maggiorenni. Bisogna aver compiuto 18 anni per usarlo gratuitamente, diteglielo e fateglielo capire ai vostri figli, amici o parenti. A chiunque, insomma.