Google Gemini: scopriamo cosa aspettarci dal nuovo sistema di messaggi AI e come (e dove) si potrà utilizzare.
Negli ultimi tempi, lo sviluppo dell’Ai sta crescendo di giorno in giorno arrivano a novità sempre nuove e che riguardano sempre di più i dispositivi che utilizziamo ogni giorno.
Un ultimo esempio è dato da Gemini Ai che, a quanto pare, sarà presto implementata in Google Messaggi. Una vera innovazione che non si pensava sarebbe arrivata così presto e che vale la pena conoscere più da vicino al fine di capire cosa aspettarsi.
Gli ultimi aggiornamenti della piattaforma hanno reso noto che presto su Google Messaggi arriverà un chatbot con intelligenza artificiale generativa Gemini. Questa, se tutto va come previsto, dovrebbe essere in grado di generare immagini, estrarre dettagli e informazioni da Google Maps e dagli altri servizi di Google e suggerire persino snippet di codice.
Al momento non sembra che tale opzione sia aperta a tutti. Per poterne usufruire, infatti, pare sia necessario avere un account Gmail collegato a Google e senza il quale Gemini non può funzionare. Inoltre, non è prevista (almeno per il momento) un’implementazione che ne consenta il funzionamento nelle chat di gruppo. Ci sono poi delle incertezze su alcune funzioni dapprima dichiarate da Big G ma che al momento pare non siano effettivamente attiva. Una tra queste è il riconoscimento delle immagini.
Almeno per i primi tempi, quindi, pur essendo accessibile solo per chi ha un account Google e Gmail, Gemini in Google Messaggi non porterà grandi novità, apparendo più che altro come già la si vede sul Web e nelle app di Android. Il suo inserimento e la capacità di interagire con l’account Google, però, lasciano spazio a tante ipotesi sui futuri aggiornamenti e sulle tante possibilità implicite.
Non resta quindi che attendere nuove informazioni da Google per capire cosa aspettarsi da questa nuova funzionalità e quali sono le implementazioni che si avranno con i messaggi. Un aspetto del quale sarà possibile avere maggiori informazioni intorno a metà maggio e nei mesi successivi e che probabilmente si estenderà presto anche ad altri, come ad esempio Apple. Dopotutto se c’è una cosa sulla quale non ci sono dubbi, questa è la capacità dell’AI di far sempre parlare di sé e di apportare novità sempre interessanti ovunque arrivi.
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