Da Mountain View arrivano segnali chiari: Google vuole cambiare il suo motore di ricerca. E non è una bella news, ma una brutta batosta.
Ormai lo abbiamo capito tutti in questi anni segnati dallo sviluppo di un’Intelligenza Artificiale sempre più evoluta, a tal punto che ci si domanda quando sfiorerà quel rapporto alla pari con gli essere umani.
L’AI è un’arma a doppio taglio: funzionalità pazzesche su elettrodomestici e, ora, anche smartphone ci stanno facendo svoltare la vita quotidiana. Ma a che prezzo? Prezzo inteso in senso lato: spesa, ma anche affidarsi completamente a un qualcosa che di un umano non è e che potrebbe a lungo andare dominare tutti noi.
Il prezzo minimo che rischiamo di pagare è ovviamente un abbonamento Premium, minimo comun denominatore che unisce applicazioni, servizi online e piattaforme in streaming. Con o senza pubblicità. Google sta pensando seriamente di cambiare il suo motore di ricerca, semplicemente il più utilizzato al mondo. Nulla potrebbe essere come prima, nulla di buono all’orizzonte per gli utenti.
Google e un motore di ricerca sempre più Premium: l’ipotesi che si sta facendo (troppo) largo
Secondo una fonte tanto considerevole quanto credibile, Sky News UK, Google starebbe seriamente prendendo in considerazione l’esplorazione di nuove strade da percorrere con la propria tecnologia, inclusa la sua ulteriore incorporazione di servizi con AI, a pagamento però, tramite il più classico degli abbonamenti.
Insomma, secondo Sky News, che cita fonti vicine al colosso di Mountain View, Google avrebbe intrapreso la strada di una strategia ben precisa: la possibilità di addebitare i risultati di ricerca Internet “premium”, basati sull’intelligenza artificiale, a tutti gli utenti. Ma come?
Il principale motore di ricerca di Google rimarrebbe sì gratuito, ma molto più scarno, estremamente basic, in quanto tutti i contenuti aggiuntivi saranno a disposizione di chi pagherà l’abbonamento. Una novità oggetto di report anche da parte del Financial Times, a confermare la seria credibilità delle intenzioni del colosso di Mountain View.
Insomma, un po’ come accade ora negli iPhone e negli smartphone di top gamma dove le novità maggiori riguardano sempre e solo le versioni Plus, Pro, Max, mentre lo standard è sempre più basic, povero di funzionalità. Per quanto riguarda il motore di ricerca di Google, l’ipotesi più accreditata è che gli annunci continuerebbero ad apparire accanto ai risultati di ricerca, vicino però alle opzioni per abbonati.
Per tutto il resto gli utenti dovranno pagare per alcune funzionalità: spazio di archiviazione aggiuntivo o il suo servizio ” AI Premium” che fornisce l’accesso al suo nuovo assistente Gemini AI in Gmail e Documenti, chissà quant’altro. Da capire ancora quanto bisognerà pagare, ma questa strada che vuole intraprendere Google non può portare a nulla di positivo, economicamente e socialmente parlando.