Se le previsioni sulla potenza della sua IA dovessero essere confermate, il colosso tech potrebbe un giorno riuscire a salvare molte vite.
Negli ultimi anni, la comunità globale si è tristemente abituata ad assistere a eventi naturali di portata sempre maggiore. In questo contesto, la tecnologia e l’innovazione assumono un ruolo cruciale nella gestione delle emergenze e nella salvaguardia delle vite umane. La prevenzione, in particolare, è un aspetto fondamentale nell’approccio a questi disastri naturali. 
L’IA di Google fa progressi impressionanti, superando le aspettative degli sviluppatori stessi – computer-idea.it
Riguardo quest’ultimo aspetto, la situazione potrebbe presto migliorare grazie all’inaspettato apporto del gigante tecnologico Google. La capacità di anticipare gli eventi prima che si verifichino è sempre stata considerata un mito nella gestione delle calamità naturali. Fino ad oggi, molte aree del globo hanno subito gli effetti dei gravi disastri naturali a causa della mancanza di sistemi di allerta efficaci.
Soprattutto nel caso delle zone con infrastrutture meno sviluppate e più vulnerabili agli impatti devastanti del cambiamento climatico. Le le ultime novità provenienti dalla ricerca di Google promettono però di cambiare radicalmente questo scenario, aprendo nuove strade per la prevenzione e la preparazione.
Google potrebbe un giorno salvare delle vite: la sua IA potrà prevedere alcuni grandi disastri naturali
Google, che negli ultimi mesi sta investendo notevoli sforzi nello sviluppo di soluzioni innovative attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale, ha annunciato di aver fatto un passo da gigante nella previsione dei fenomeni naturali. Questa novità è destinata a fare la differenza, soprattutto nelle regioni dove i sistemi di allarme precoce sono inadeguati o completamente assenti.
In particolare, il colosso di Mountain View ha messo a punto una tecnologia capace di prevedere con notevole anticipo le inondazioni, uno dei disastri naturali più distruttivi e frequenti al mondo. La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nature, illustra come Google sia riuscito a superare una delle sfide più ardue nel campo della previsione dei disastri naturali: l’accuratezza delle previsioni in aree con scarsità di dati.
Tradizionalmente, la previsione delle inondazioni si affidava a misurazioni del flusso dei fiumi ottenute tramite idrometri, un’infrastruttura molto rara in molti paesi in via di sviluppo. Grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale e al training di modelli globali di machine learning su vasti dataset meteorologici e geografici, Google ha ora la capacità di prevedere eventi di inondazione anche in queste cosiddette aree “non monitorate”.
Google ha dichiarato di volersi impegnare maggiormente nella collaborazione con la comunità scientifica, i governi e le organizzazioni di aiuto per massimizzare i benefici della sua tecnologia. L’adesione all’iniziativa “Early Warnings for All” della World Meteorological Organization (WMO) sottolinea l’impegno di Google nel supportare gli sforzi globali di fornire sistemi di allarme precoce entro il 2027, riducendo così significativamente gli effetti negativi delle inondazioni sulle comunità vulnerabili.