Questi sviluppi contribuiranno a rendere le auto elettriche una scelta sempre più praticabile per un numero crescente di automobilisti.
Guidare un’auto elettrica offre numerosi vantaggi, tra cui l’assenza di emissioni inquinanti e costi di gestione più bassi rispetto ai veicoli tradizionali. Le auto elettriche sono silenziose, offrono comunque prestazioni di tutto rispetto e contribuiscono a ridurre l’inquinamento atmosferico, migliorando così la qualità dell’aria nelle città. Nonostante questi significativi vantaggi, però, ci sono ancora diverse sfide che scoraggiano gli utenti dalla volontà di acquistarne una.
Uno degli ostacoli principali per gli automobilisti elettrici è la disponibilità e la compatibilità delle infrastrutture di ricarica. Attualmente, non tutte le colonnine sono uguali e nemmeno i cavi e i connettori per la ricarica lo sono. Questo può rendere complicato il processo di ricarica, soprattutto per chi è nuovo al mondo delle auto elettriche.
Fortunatamente, ci sono grandi novità che promettono di semplificare notevolmente questo aspetto. Grazie al recente sblocco di alcuni fondi europei, l’infrastruttura di ricarica sul territorio italiano sta per affrontare una delle espansioni più significative degli ultimi anni.
Miglioramenti nelle infrastrutture di ricarica
Le colonnine di ricarica, conosciute anche come stazioni di ricarica, non sono tutte uguali. Esistono differenze significative nella tipologia di alimentazione (corrente continua o alternata), nella potenza erogata e nella tecnologia utilizzata per l’accesso alla ricarica. Questo significa che non tutte le colonnine sono compatibili con tutte le auto elettriche, e i tempi di ricarica possono variare notevolmente.
Le colonnine di ricarica rapide e HPC (High Power Charging) erogano corrente continua e permettono una ricarica più veloce bypassando il convertitore interno dell’auto. Tuttavia, anche in questo caso, il tempo di ricarica dipende dalla capacità della batteria di accettare la potenza erogata. Ad oggi, le colonnine HPC possono erogare fino a 350 kW, ma non tutte le auto sono in grado di gestire questa potenza.
Un’importante novità introdotta in Italia nel 2023 è la Piattaforma Unica Nazionale per i veicoli elettrici. Questa piattaforma consentirà di localizzare ogni infrastruttura di ricarica pubblica e privata accessibile al pubblico, fornendo informazioni dettagliate come la data di entrata in servizio, la tecnologia utilizzata, la tipologia di alimentazione e la potenza massima erogabile.
Grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sbloccati recentemente, la situazione delle infrastrutture di ricarica è destinata a migliorare notevolmente. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha stanziato 360 milioni di euro per le colonnine lungo le arterie extraurbane e 279 milioni per quelle cittadine.
Questi fondi permetteranno di realizzare 7.500 stazioni di ricarica ultraveloce lungo la rete autostradale e quasi 11.000 punti di ricarica nelle aree urbane. Il Ministero ha anche introdotto semplificazioni per la partecipazione ai bandi, facilitando l’accesso ai finanziamenti anche per gli operatori più piccoli. L’obiettivo è di attivare almeno 21.255 punti di ricarica veloce pubblici entro il 31 dicembre 2025, su tutto il territorio nazionale.