Siamo i lavoratori più insoddisfatti d’Europa secondo uno studio condotto da una società americana: me perché?
Che nel mondo lavorativo italiano ci fosse un malcontento diffuso era chiaro, anche senza scomodare prestigiose società americane. Quello che però lo studio della società di analisi Gallup ha messo in evidenza è un quadro forse più preoccupante del previsto perché ci descrive, ancora una volta, come un popolo preda di una totale incertezza.
Secondo i dati raccolti da Gallup, soltanto il 7% dei lavoratori italiani si definisce “felice” del proprio posto di lavoro. Per capire cosa si intenda con “felicità” bisogna analizzare le varie esigenze di ogni singolo lavoratore allo scopo di comprendere se esse vengano soddisfatte o no.
Un lavoratore felice è innanzitutto soddisfatto del proprio salario ma anche delle condizioni lavorative in cui si trova a operare ogni giorno. Se l’ambiente è troppo competitivo, o addirittura tossico, se subisce mobbing, se non si sente valorizzato nelle sue competenze, allora di certo non sarà soddisfatto del proprio impiego. Anche l’equilibrio tra lavoro e vita privata è diventata una priorità assoluta dei lavoratori del mondo occidentale a partire dalla Pandemia. Negli ultimi tre anni ci siamo resi conto di quanto siano importanti i rapporti familiari, di quanto sia bello vivere a contatto con i propri figli e, quindi, di quanta felicità ci stavamo perdendo continuando a lavorare così tanto da non avere più energie da riservare alla famiglia.
Il fenomeno che è stato battezzato con il nome di “grandi dimissioni” si è verificato nel corso del 2022, durante il quale l 46% dei lavoratori italiani ha lasciato il proprio impiego per trovarne uno migliore.
Le dimissioni sono ovviamente il modo migliore per tentare di migliorare la propria vita lavorativa in maniera radicale. Rimettersi completamente in gioco, cambiare prospettiva e addirittura reinventarsi può essere un’esperienza meravigliosa e appagante, ma di certo pericolosa.
Il 10% delle persone che si sono licenziate nel 2022 in Italia tornerebbe indietro, segno che non tutti i cambiamenti conducano necessariamente a un successo. Questo significa che prima di lasciare il lavoro è necessario ponderare con la massima attenzione e soprattutto impegnarsi a trovare un’alternativa valida o almeno promettente prima di lasciare il proprio impiego. Quello che è certo è che non si dovrebbero mai dare le dimissioni sull’onda di un momento di rabbia, inoltre prima di dare le dimissioni per problemi di natura psicologica si dovrebbe sempre chiedere e ottenere il sostegno di un professionista, che ci aiuti a capire quale sia la migliore strategia di fuga da un ambiente tossico.
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