Il 2024 di Google è all’insegna dell’IA: ecco Bard Advanced, è una versione a pagamento. Cosa include e tutto quello che si potrà fare.
Si sapeva che il 2024 sarebbe stato dell’IA, o dell’AI per dirla all’inglese. Google d’altronde si è sempre vantata, anche quando ChatGPT faceva parlare di sé, di avere in mano la leadership dei dispositivi made in Intelligenza Artificiale.
Non a caso il colosso di Mountain View è stato il primo a rilasciare funzionalità IA sugli smartphone (nei Google Pixel 8 e 8 Pro) e ora ha tutta l’aria di iniziare il nuovo anno con il botto, all’insegna dell’Intelligenza Artificiale. Ovviamente.
Così è in arrivo la versione avanzata di Bard, il chatbot basato sull’intelligenza artificiale generativa e sull’apprendimento automatico sviluppato da Google, creato sul modello LaMDA, il competitor numero no di ChatGPT, tanto per intenderci.
Bard Advanced alimentato da Gemini Ultra. Un modello linguistico con capacità molto più alte
Sembra che Google stia lavorando su una versione aggiornata di Bard chiamata “Bard Advanced” che sarà disponibile tramite un abbonamento a pagamento a Google One, come condiviso dallo sviluppatore Dylan Roussel su Twitter, o X se siete seguaci di Elon Musk. Tant’è.
Bard Advanced sembra essere alimentato da Gemini Ultra, il livello più alto del modello LLM (Large Language Model) recentemente annunciato da Google, stando sempre alle anticipazioni di Roussel. Si tratta di un aggiornamento rispetto all’attuale versione di Bard, che esegue il Gemini Pro di fascia media. In uno degli screen condivisi da Roussel, Bard Advanced viene descritto come un “modello linguistico più capace con capacità matematiche e di ragionamento avanzate”.
Anche lo sviluppatore Bedros Pamboukian ha messo carne al fuoco: una stringa di codice che suggerisce che Google sta lavorando su un livello “avanzato”. Bard Avanced, appunto. Nella versione a pagamento di Bard ci sarebbe anche una funzionalità, nome in codice Motoko, che potrebbe consentire agli utenti di creare bot personalizzati, proprio sulla scia di ChaGPT. Che, ai suoi abbonati, consente proprio di condividere bot personalizzati.
Lo scatto di Google risiederebbe nel potenziamento della sua IA per espandere e migliorare le richieste fornite a Bard. Come una sezione “Galleria” per permetterebbe, sempre secondo Russell di “esplorare diversi argomenti per vedere cosa puoi fare con Bard”.
Oppure una scheda “attività” per tenere traccia dei lavori più lunghi su cui Bard sta attualmente lavorando, come la generazione di immagini, e un modo per aggiungere uno sfondo personalizzato ai prompt Bard condivisi. Questo bolle in pentola, questo ha intenzione di sviluppare Google, per tenere a bada anche ChatGPT (OpenAi) e Copilot (Microsoft).