Instagram viola la privacy dei bambini: gravi accuse a Meta

Mark Zuckerberg e Meta rischiano grosso a causa delle gravi accuse su Instagram che avrebbe violato la privacy sui bambini. Aperta un’inchiesta

L’indiscrezione è di quelle incredibili, se non fosse che è stata scritta e divulgata dall’autorevole New York Times, uno dei quotidiani che va per la maggiore negli Stati Uniti. Se tutto fosse confermato, Mark Zuckerberg perderebbe di quella credibilità riacquisita, oltre che passare grossi guai a livelli giudiziario.

Instagram viola la privacy
Instagram, di nuovo guai con la privacy: inchiesta su 33 stati americani – computer-idea.it

Chi pensava che Meta si fosse in un certo qual modo redenta, dopo l’ondata di accuse di qualche anno fa, che hanno fatto perdere a Mark Zuckerberg un sacco di milioni di dollari oltre che destano preoccupazioni tra i suoi utenti, forse deve ricredersi. Un dato evidenziato dal New York Times fa spavento: Meta avrebbe ricevuto più di 1,1 milioni di segnalazioni di utenti di età inferiore ai 13 anni sulla sua piattaforma Instagram, dall’inizio del 2019. È qui che si scatena il polverone.

Instagram, così no! “Ha continuato regolarmente a raccogliere dati, senza il permesso dei genitori”

Quell’1,1 milioni di segnalazioni è il punto di partenza di un’indagine in corso con annessa denuncia legale in ben 33 stati americani, secondo cui soltanto una minima parte di quegli account sarebbero stati rimossi. È come se Mark Zuckerberg e Meta avessero fatto orecchie da mercante su quelle segnalazioni, ma quando ci sono di mezzo i bambini o adolescenti, fa lo stesso, non si scherza, né si può prendere sottogamba la questione e far finta di niente.

Instagram, gravi accuse a Meta
Instagram, Mark Zuckerberg rischia – Computer-idea.it

Se superficialità o capziosità conta il giusto, sta di fatto che Meta ha rimosso soltanto una minima parte di quegli account di bambini inferiori a 13 anni. Secondo la documentazione del tribunale, uno dei colossi dei social media “avrebbe continuato regolarmente a raccogliere” informazioni personali dei bambini, come la loro posizione e gli indirizzi e-mail, soprattutto senza il permesso dei genitori, in violazione della legge federale sulla privacy. Meta potrebbe dover affrontare una causa da centinaia di milioni di dollari, o più, sanzioni civili se gli stati dovessero dimostrare le gravi accuse.

La denuncia è di quelle toste in quanto, come rivela il New York Times: “All’interno dell’azienda, la conoscenza effettiva di Meta che milioni di utenti Instagram hanno meno di 13 anni è un segreto di Pulcinella che viene regolarmente documentato, rigorosamente analizzato e confermato”. Queste accuse, inoltre, farebbero parte di una causa federale più ampia su Meta, intentata il mese scorso da California, Colorado e altri 31 stati presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale della California. Intrappolare ingiustamente i giovani sulle sue piattaforme Instagram e Facebook nascondendo e insabbiando tutto sarebbe qualcosa di gravissimo, risarcimenti a parte.

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