Che i dispositivi Apple risultino acquistabili a prezzi troppo cari è cosa risaputa, ma che ad ammetterlo sia anche lo stesso CEO dell’azienda statunitense Tim Cook suona davvero come presa in giro. Eppure non lo è. Durante una visita in India di qualche giorno fa, Mr Cook ha dichiarato che effettivamente, nel mondo, l’iPhone ha davvero prezzi troppo alti, che in alcuni Paesi superano di oltre il 30% il valore commerciale proposto negli USA.
IPhone: Tim Cook promette di lavorare a più proporzionati prezzi futuri
Il CEO di Apple, durante un’intervista al canale indiano NDTV, ha dichiarato che il prezzo degli iPhone in India raggiunge livelli così elevati a causa soprattutto di dazi e tasse. Ciò significa che Apple, come azienda, guadagna meno in India che negli USA, proprio a causa di questi costi. La considerazione è arrivata in risposta all’incalzante domanda del giornalista che aveva chiesto a Cook come mai in India fosse venduto un melafonino ad un prezzo più elevato degli Stati Uniti e con minori funzioni, trattandosi di un Paese dove il potere d’acquisto equivale a meno della metà di quello americano. Alla fine dell’intervista, Cook ha promesso che l’azienda lavorerà per abbattere parte di questi costi e rendere i prezzi dei dispositivi Apple più proporzionati ai diversi mercati mondiali. Infine, il CEO del colosso con la mela ha fatto capire che l’azienda si sta particolarmente interessando al settore della realtà virtuale, e presto potrebbe essere realizzato un visore VR.
Quanto costano i telefonini Apple nel mondo?
Per chi vuole acquistare un iPhone, in particolare l’ultimo modello in commercio, ovvero il 6 S, il Paese da evitare è assolutamente la Francia. Mentre negli Stati Uniti i prezzi sono rimasti pressoché uguali dal 2014, in Francia, ma anche in Germania, il costo di melafonino aumenta di circa 40 euro all’anno. Al terzo posto dei Paesi nei quali i prodotti Apple costano di più c’è l’Inghilterra, seguita da Canada e Australia. Cina e Italia si equivalgono, mentre un po’ di risparmio può essere concesso dal Giappone. Tuttavia, come è ovvio che sia, gli Stati Uniti rimangono il paese dei balocchi. In Italia, forse, qualcosina potrebbe cambiare: c’è da specificare che i prezzi così alti nel nostro Paese non dipendono affatto dall’attenzione che gli italiani riservano ai prodotti Apple, bensì ad un mix di fattori tra cui gli accordi con i gestori, l’iva al 25% e le diverse tasse legate al commercio.