Esiste un’imposta nascosta sui conti correnti. Questa viene prelevata in automatico dalla banca: di cosa si tratta e tutti i chiarimenti.
Delle volte le tasse potrebbero colpirci senza che ce l’aspettiamo, visto che queste potrebbero celarsi direttamente sui conti correnti e vengono prelevate direttamente dalla banca. Importante quindi sapere di cosa si tratta e soprattutto quali sono le spiegazioni ed i conteggi dietro la sua esistenza.
Il mondo dei conti correnti è ricco di dettagli e sottigliezze e spesso può celare delle imposte stabiliti dalle banche. Tra questi troviamo la ritenuta fiscale, un aspetto importante che ogni correntista dovrebbe comprendere appieno. Quando si tratta di conti correnti, la ritenuta fiscale è una tassa che viene applicata sugli interessi attivi generati sulle giacenze. Questo significa che la banca si preleva questa imposta sul denaro depositato nel conto corrente.
In questa maniera l’istituto agisce come sostituto di imposta andando a detrarre direttamente il 26% di tasse dagli interessi generati e versandolo poi allo Stato a favore del correntista. Per tutti i correntisti quindi risulta fondamentale comprendere la ritenuta fiscale e le imposte associate, visto che solo così sarà possibile gestire al meglio il proprio patrimonio finanziario, oltre a valutare canoni e commissioni. Oggi quindi analizzeremo come funziona la ritenuta fiscale.
Ritenuta fiscale, l’imposta nascosta sui conti correnti prelevata dalle banche: come funziona
Quando si tratta di conti correnti, la ritenuta fiscale è una tassa che viene applicata sugli interessi attivi generati sulle giacenze, cioè il denaro depositato nel conto corrente. La banca agisce come sostituto di imposta. Si andrà quindi a detrarre direttamente il 6% di tasse dagli interessi generati andandoli poi a versare allo Stato a favore del correntista. E’ importante capire anche a quanto ammonta l’imposta nascosta delle banche.
Infatti l’aliquota avrà un valore del 26% e viene applicata agli interessi lordi percepiti sulle giacenze. Gli interessi lordi sono quelli che non considerano la ritenuta fiscale, mentre gli interessi netti la includono. Quindi se un conto corrente ha un tasso o del 2%, il tasso netto sarà dell’1,48%. Questo significa che su un interesse lordo di 10 euro, il correntista riceverà solo 7,40 euro a causa della ritenuta fiscale.
Mentre le banche online spesso assumono l’onere di questa imposta, le banche tradizionali possono addebitarla ai correntisti. L’imposta di bollo varia tra 34,20 euro all’anno per persone fisiche e 100 euro per persone giuridiche. Queste sono quindi tutte le imposte da tenere in considerazione quando si apre un conto corrente.