LinkedIn ha fatto una scelta coraggiosa, adeguandosi alle regolamentazioni europee e migliorando la protezione dei dati personali.
LinkedIn ha recentemente annunciato una decisione che promette di trasformare l’esperienza degli utenti sulla piattaforma. Questa mossa arriva in un momento cruciale, quando la protezione dei dati personali e la trasparenza nelle pratiche di marketing sono al centro delle preoccupazioni globali. L’aggiornamento segna un passo importante verso la creazione di un ambiente più sicuro e user-friendly per tutti i suoi membri.
Negli ultimi anni, le piattaforme di social media sono state sotto esame per l’uso di dati personali nelle pubblicità mirate. Gli utenti sono sempre più consapevoli e preoccupati di come le loro informazioni vengano utilizzate. In questo contesto, LinkedIn ha deciso di adeguarsi alle nuove regolamentazioni europee per garantire una maggiore protezione dei dati personali e offrire un’esperienza utente più trasparente.
In risposta alle normative del Digital Services Act (DSA) dell’Unione Europea, LinkedIn ha deciso di disabilitare uno strumento che permetteva l’uso di dati personali sensibili per profilazione marketing. Questa decisione è stata presa dopo una denuncia da parte di diverse organizzazioni della società civile alla Commissione Europea.
Il DSA richiede che gli intermediari online diano agli utenti un maggiore controllo sull’uso dei loro dati, incluso il diritto di disattivare i contenuti personalizzati. Inoltre, proibisce l’uso di dati sensibili come razza, orientamento sessuale o opinioni politiche per la pubblicità.
La Commissione Europea aveva inviato una richiesta di informazioni a LinkedIn a marzo, preoccupata che il tool potesse permettere agli inserzionisti di targettizzare gli utenti in base a categorie di dati personali sensibili. In risposta, LinkedIn ha deciso di rimuovere la funzione nella sua interezza in Europa, prevenendo così qualsiasi possibilità di targeting indiretto basato su categorie di dati sensibili.
La decisione di LinkedIn è stata accolta positivamente da varie organizzazioni, tra cui European Digital Rights (EDRi), Gesellschaft für Freiheitsrechte (GFF), Global Witness e Bits of Freedom. Queste organizzazioni hanno sottolineato l’importanza di estendere questa politica anche agli utenti al di fuori dell’Europa, garantendo una protezione universale contro le pratiche pubblicitarie invasive.
Anche il capo dell’industria dell’UE, Thierry Breton, ha elogiato la decisione di LinkedIn, sottolineando che la Commissione monitorerà attentamente l’implementazione effettiva dell’impegno pubblico di LinkedIn per garantire la piena conformità con il DSA. La mossa di LinkedIn rappresenta quindi uno dei pochi esempi positivi di come le aziende tecnologiche possano adeguarsi alle normative per migliorare la protezione dei dati degli utenti.
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