Mazzata pensioni: il nuovo adeguamento è una stangata, quanto si perde

Il nuovo adeguamento in ambito pensioni rappresenta una vera mazzata. Gli importi saranno ritoccati al ribasso: ecco quanto si perde.

L’argomento pensioni è sempre al centro dell’interesse pubblico poiché coinvolge tutti i cittadini. L’ultima novità inerente questo tema non è affatto positiva dato che mette in luce il ritocco al ribasso degli importi per le aspettative di vita. Una vera e propria stangata per chi andrà in pensione a breve.

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Il nuovo adeguamento sulle pensioni rappresenta un’autentica stangata – (Computer-Idea.it)

L’effetto dell’adeguamento alle aspettative di vita per le pensioni 2025 peserà sull’importo ma non sull’età di pensionamento. Il Ministro dell’Economia ha annunciato che non ci saranno modifiche nell’età pensionabile per il prossimo anno. La decisione arriva nonostante le regole, presenti nella riforma del 2011, che prevedono una revisione biennale dell’età pensionabile basata sulle aspettative di vita.

Da questa buona notizia si passa a quella meno buona e legata a far quadrare i conti per le pensioni del 2025. Si prevede infatti un nuovo adeguamento che porterà ad un importo più basso per i trattamenti pensionistici del prossimo anno. Entriamo nel merito per capire quali sono i cambiamenti in arrivo.

Pensioni 2025, importi adeguati al ribasso: lo scenario

Per il biennio 2025-2026 i requisiti pensionistici saranno protagonisti di modifiche meno favorevoli a causa della revisione dei coefficienti di trasformazione. I coefficienti, che influenzano in maniera diretta l’importo delle pensioni, subiranno un aggiornamento andando a peggiorare le condizioni per coloro che andranno in pensione nei prossimi anni, a seguito dell’aumento delle aspettative di vita.

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Cambiamenti in vista sul calcolo delle pensioni 2025 – (Computer-Idea.it)

Negli ultimi anni, il sistema pensionistico italiano ha beneficiato di grande flessibilità, grazie a misure come le varie “quote” e l’Ape Sociale. Tuttavia, con i vincoli sul budget imposti dall’Unione Europea e il rispetto del nuovo Patto di Stabilità, il prossimo anno potrebbe contraddistinguersi per un ritorno alle regole di pensionamento della riforma del 2011.

Il ritorno ad una maggiore rigidità nel calcolo delle pensioni e nelle regole di accesso, potrebbe portare molti lavoratori a trovare le condizioni di pensionamento meno vantaggiose. Il governo Meloni ha diffuso pubblicamente l’intenzione di continuare a cercare soluzioni per mantenere attiva una certa flessibilità, ma i cambiamenti previsti per il prossimo anno potrebbe ridurre in maniera significativa le opzioni a disposizione.

Sul fronte pensioni, quindi, il 2025 sarà un anno di transizione che presenterà alcune criticità. L’adeguamento dell’aspettativa di vita non peserà sul dato anagrafico almeno fino al 2027, ma peserà sul calcolo dell’importo delle pensioni, che in questo modo saranno più basse.

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