La scelta di Meta evidenzia ancora una volta le difficoltà nel bilanciare l’innovazione con la conformità alle normative UE.
Gli utenti europei sono ormai tristemente abituati alla frustrazione che si prova quando una grande azienda tecnologica lancia un prodotto o una funzione disponibile solo per alcuni utenti. Questo fenomeno, sempre più comune, genera disappunto e insoddisfazione, poiché spesso milioni di utenti rimangono esclusi da innovazioni che potrebbero migliorare significativamente la loro esperienza digitale.
Negli ultimi mesi, gli utenti europei dei social network hanno assistito a numerosi cambiamenti, la maggior parte dei quali imposti dalle istituzioni europee. Le nuove regolamentazioni introdotte per proteggere la privacy e i dati personali hanno infatti complicato l’accesso a nuove tecnologie, creando una situazione in cui le grandi aziende tech devono ogni volta ponderare attentamente il rilascio di nuove funzionalità nella nostra regione.
Un caso emblematico di questa dinamica riguarda una recente decisione di Meta, la società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp. A causa delle complessità regolamentari, gli utenti europei non avranno accesso a una nuova funzionalità avanzata di Facebook. Meta sembra infatti aver deciso di non voler discutere ulteriormente con le istituzioni dell’UE su questo tema, almeno per il momento.
Meta ha deciso: gli utenti europei dovranno fare a meno di un’importante aggiornamento
Meta ha annunciato che non lancerà il suo modello di intelligenza artificiale avanzata, Llama, in Europa. La decisione è stata presa in risposta alla natura delle regolamentazioni europee in materia di privacy e protezione dei dati, giudicata “imprevedibile” dai vertici dell’azienda. Questa scelta non sorprende poi più di tanto, se si considerano i numerosi momenti di tensione degli ultimi mesi tra le grandi aziende tecnologiche americane e l’Unione Europea.
Il modello Llama è un’IA multimodale capace di operare su testo, video, immagini e audio. Questa versatilità offre un potenziale indubbiamente rivoluzionario per vari servizi e prodotti, ma per l’UE pone prima di tutto un problema di salvaguardia della privacy.
Meta ha quindi confermato che questo modello non sarà disponibile a causa delle preoccupazioni riguardanti il rispetto del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati). Il GDPR impone infatti regole molto rigorose su come i dati degli utenti possono essere raccolti, utilizzati e conservati. Già nelle scorse settimane, a Meta è stato ordinato di interrompere l’addestramento dei suoi modelli IA utilizzando i dati degli utenti di Facebook e Instagram nell’UE.
La Commissione irlandese per la protezione dei dati, responsabile della supervisione della conformità di Meta al GDPR, ha indicato che le discussioni con l’azienda sono ancora in corso. La decisione di Meta segue in realtà quella (molto simile) di Apple, che il mese scorso ha annunciato che non avrebbe introdotto alcune nuove funzionalità di intelligenza artificiale nell’UE.
Una decisione giustificata citando preoccupazioni simili legate alla conformità con il Digital Markets Act (DMA). Per quanto questi risvolti siano apprezzabili dal punto di vista della protezione dei nostri dati, è evidente che vicende come queste creano un significativo divario tecnologico tra gli utenti europei e quelli di altre parti del mondo.