Fai attenzione: c’è una parola da non dire mai al telefono se non vuoi vederti arrivare altre bollette da pagare.
Non è un mistero per nessuno che il fenomeno – per molti una vera e propria piaga – dei call center molesti non si è affatto arrestato. A poco è servito il Registro delle Opposizioni e ancora oggi sono moltissimi gli italiani che si vedono raggiungere da chiamate pubblicitarie.
Insomma il telemarketing è più aggressivo che mai e le chiamate indesiderate a volte vanno ben oltre la semplice pubblicità e nascondono degli autentici tentativi di truffa. Quando succede di ricevere telefonate da numeri e call center sospetti, come prima cosa bisognerebbe evitare di rispondere.
Ma se proprio rispondiamo c’è una parola che malgrado tutto bisognerebbe assolutamente evitare di pronunciare. Ecco il termine “proibito” da non dire mail al telefono quando ci accorgiamo di essere stati contattati da un call center.
Mai dire questa parola al telefono: rischi nuove bollette da pagare
Come dicevamo che è una parola da non dire mai ed è una delle più comuni. Parliamo di un semplice “sì”. Insomma il banale assenso, apparentemente innocuo, può esporci al pericolo di una truffa in piena regola.
C’è chi pronuncia il “sì” come semplice forma di cortesia nel momento della risposta telefonica. In chi non lo fa può essere il call center stesso a indurre a dirlo con domande come: “Scusi, lei è il signor X?”. Una persona in buona fede e ignara della cosa risponderà affermativamente: “Sì“. Il problema sta nel fatto che se a contattarci è stato un call center truffaldino, la chiamata verrà conclusa con la nostra risposta affermativa.
La sola cosa che interessava infatti era registrare il singolo “sì” pronunciato dalla nostra voce. Nei casi più estremi e gravi di call center molesti infatti scatta la cosiddetta “truffa del sì“. In questo caso i responsabili useranno pezzi di audio in cui si fanno domande su cambi di contratto o di fornitura e al termine di quelle domande “incolleranno” il nostro “sì” registrato facendolo apparire come parte di una telefonata completa durante la quale accettavamo le loro proposte.
Può succedere infatti coi call center realmente truffaldini che usando altri metodi sono entrati in possesso dei nostri dati personali, sufficienti a compilare interi contratti. Capita così di ritrovarsi a casa accordi mai sottoscritti per servizi mai richiesti. A questo punto toccherà sporgere denuncia avviando un tedioso procedimento per andare a dimostrare la truffa, con conseguente esborso di denaro e perdita di tempo.