C’erano una volta i Game as a Service ma adesso esistono anche i Virus in abbonamento, perchè i RaaS sono il nuovo pericolo per tutti.
Da qualche tempo nel mondo dei videogiochi si è diffusa una nuova strada che viene intrapresa soprattutto dai publisher che sono in cerca di modi per tenere quanto più possibile giocatori e giocatrici incollati ai propri prodotti e allo stesso tempo avere guadagni costanti nel tempo. Un sistema che viene definito Game as a Service o GaaS. Ma la community dei giocatori non è particolarmente contenta di questa strada che tanti stanno intraprendendo.
E se i GaaS sono un fastidio perché secondo alcuni rovinano l’esperienza dei videogiochi e per altri trasformano prodotti potenzialmente buoni in prodotti mediocri c’è adesso un nuovo problema. La minaccia dei RaaS ovvero il Ransomware as a Service. Una evoluzione malvagia e estremamente pericolosa. Le prime avvisaglie sono state già rintracciate online.
Sei GaaS non ti piacciono cosa dire dei RaaS?
Il modello dei Game as a Service viene visto un po’ come la bestia nera dei videogiochi ma di certo non genera problemi di tenuta di sicurezza ai computer su cui uno decide di installare Destiny oppure Fortnite. Diverso è il discorso di questa nuova formula di virus informatici. Perché si tratta di virus informatici che vengono forniti con la stessa formula dei GaaS. Si paga un abbonamento e si pagano gli eventuali pacchetti aggiuntivi ma non c’è bisogno, nella pratica, di saper fare quasi nulla in termini di scrittura di codice maligno perché c’è chi lo ha già fatto e lo offre.
A pubblicare online un primo importante paper riguardo questa nuova minaccia dei Ransomware as a Service è il gruppo Adlumin. Il gruppo ha rintracciato infatti un nuovo sistema con cui il famigerato ransomware Play viene ora offerto in abbonamento. Il pericolo, chiarito nelle righe iniziali del paper, è facilmente comprensibile: non essendoci più la necessità di essere abili scrittori di codice, il modello dei RaaS può essere utilizzato in pratica anche da criminali più sprovveduti in termini tecnici ma non meno pericolosi in termini di idee e quindi far crescere esponenzialmente le minacce non soltanto per le grandi organizzazioni, che magari vengono prese di mira per aprire i cordoni della borsa, ma anche per le piccole realtà o addirittura singoli utenti.
Non è difficile, per esempio, immaginare che qualcuno con un livello di cattiveria adeguato possa riuscire a trovare chi lo mette nelle condizioni di lanciare un attacco ransomware magari al computer del vicino di casa o a quello del collega di ufficio solo per vendicarsi di qualche torto. Avere dei kit già pronti, come una sorta di malvagi mobili dell’Ikea, espone tutti gli utenti a grossissimi rischi e rende ancora più importante alzare tutte le difese possibili ad ogni livello, proprio perché il modello dei Virus as a Service mette nelle mani di chiunque queste armi potentissime.