Negli ultimi tempi sta circolando una nuova pericolosa truffa su WhatsApp. Come riconoscerla per evitare di farsi ingannare.
La diffusione di piattaforme di messaggistica istantanea ha cambiato la vita privata – e anche lavorativa – di molti. WhatsApp in particolare – l’app acquisita da Meta nel 2014 – ha avuto un successo travolgente permettendo di comunicare in tempo reale praticamente con tutto il mondo.
Ma come sempre le innovazioni tecnologiche presentano anche un conto poco piacevole. Il “lato oscuro” stavolta consiste nelle praterie aperte a miriadi di truffatori che si servono di questi strumenti per cercare di mettere in atto i loro inganni. Per farlo impiegano anche tecniche di ingegneria sociale semplici e ben studiate.
Spesso e volentieri i malintenzionati cercano di approfittare dei punti deboli e dei momenti di difficoltà delle persone per trarle in inganno e per andare a segnare un “meno” sui loro conti e un “più” sui propri. Proprio come con questa ultima truffa, vediamo come funziona.
Alcuni truffatori stanno inviando attraverso WhatsApp messaggi che contengono offerte di lavoro da parte di grandi o medie aziende. Le offerte sono allettanti: si promettono un ottimo stipendio e orari flessibili e tra i requisiti non si richiede alcuna esperienza lavorativa pregressa.
Insomma sembra il lavoro dei sogni. Ma naturalmente è una truffa. La finta offerta arriva da un numero sconosciuto e non spiega nei dettagli in cosa consista esattamente il lavoro e meno che meno si parla di cifre per quel che riguarda il compenso. Tutto rimane sul vago. In più si cerca di mettere fretta al destinatario del messaggio, che ha poco tempo a disposizione per rispondere alla “generosa” offerta lavorativa.
Rispondendo ai malfattori infatti ci si vede richiedere una serie di informazioni e dati personali. Come le credenziali di banca, le password per gli accessi. In alcuni casi può capitare di ricevere un messaggio che spinge a installare un software sul proprio telefono. Non si parla in alcun modo di colloqui di lavoro.
In altri casi si finisce nell’estorsione vera e propria, con la vittima che si vede ricattare dal truffatore (che afferma di essere in possesso di informazioni o immagini sensibili che la riguardano). Inutile dire che offerte lavorative troppo belle per essere vere sono semplicemente truffe alle quali non bisogna rispondere.
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