Cassette di sicurezza, conti correnti e criptovalute. Tutto sarà sottoposto a controllo secondo le nuove direttive antiriciclaggio dell’UE.
Lo scopo delle nuove regole che arrivano dall’Unione Europea non è certo quello di infastidire i cittadini dei Paesi che ne fanno parte. Lo scopo dichiarato è quello di contrastare il riciclaggio di denaro sporco e quindi le attività illecite. Ma anche se hai tutto alla luce del sole è sempre bene sapere che cosa gli organi di controllo nazionale e internazionali possono o non possono sapere di te, nel caso tu possieda una cassetta di sicurezza in banca, un conto corrente o anche criptovalute.
Il percorso della norma che entra in vigore è iniziato diversi anni fa e si è solo ora stabilizzato. Un’ultima fase avverrà tra qualche anno ma il grosso è già attivo e riguarda una fetta importante di cittadini. Quando decidi di aprire un conto corrente ti vengono richieste alcune informazioni personali.
Queste informazioni poi finiscono all’interno di una gigantesca banca dati che fa capo all’istituto bancario a cui ti sei appoggiato. Ma oltre a questo inserimento in banca dati, gli eventuali controlli su ciò che accade sul tuo conto sono stati finora pressoché assenti.
Che cos’è il registro centralizzato europeo per cassette di sicurezza e criptovalute?
Per stanare per tempo le attività illecite, a livello europeo si è invece deciso di creare un enorme registro centralizzato in cui devono essere inseriti i dati relativi ai possessori di conti correnti, criptovalute e cassette di sicurezza. Accanto al registro, che per esempio sarà aperto alle autorità che stanno svolgendo indagini relative a passaggi di denaro sospetti, all’interno dell’Unione Europea c’è un tetto generale alle transazioni che avvengono in contanti.
Al di fuori dei confini italiani, dove il tetto è €5000 e a meno di decisioni nazionali tale rimarrà, ora esiste un limite a 10.000 euro. Nella direttiva si legge però che gli Stati europei possono anche decidere di abbassare il limite. A prescindere dal limite, dovranno essere attenzionati tutti quei passaggi di denaro in cui la cifra supera i €3000. Come accennavamo l’ultima parte della direttiva entrerà in vigore nel 2029 ed è la parte che riguarda le società di calcio professionistico.
Per questi soggetti specifici l’obbligo sarà quello di assicurarsi di aver controllato l’identità degli eventuali finanziatori e di essere proattivi nel segnalare attività che potrebbero essere ritenute sospette. La stessa direttiva UE sul registro unico centralizzato inserisce anche l’obbligo da parte degli Stati dell’UE di creare un registro disponibile agli organi europei in cui sono indicati i possessori di immobili.
Per avere un quadro completo, o quantomeno più completo, dei passaggi di proprietà i dati dovranno coprire i cinque anni precedenti la compilazione del registro. Le attività illecite, infatti, non si svolgono solo con denaro vero o virtuale ma anche con la compravendita di terreni e proprietà.