In tanti pensano alla possibilità di andare in pensione prima di aver maturato i tempi giusti. Legittimo. Ma si rischiano penalizzazioni.
Andare in pensione anticipata è una scelta che molti lavoratori valutano, ma è essenziale comprendere le penalizzazioni che ne derivano. Le somme variano di anno in anno. Ecco cosa si rischia nel 2024 se si decide di ritirarsi dal mondo del lavoro prima dei tempi maturi.
Secondo le normative italiane, il pensionamento anticipato rispetto all’età prevista dalla legge comporta in genere una riduzione dell’assegno pensionistico. Questa penalizzazione dipende dall’età in cui si decide di ritirarsi e dal numero di anni di contributi versati. Ovviamente, noi oggi vi daremo solo un quadro sintetico di quello che può succedere se si decide di abbandonare il mondo del lavoro prima di aver maturato i tempi necessari previsti dalla legge.
In generale, invece, possiamo dirvi che prima di scegliere la pensione anticipata, è fondamentale valutare attentamente l’impatto che questa decisione avrà sull’assegno pensionistico. È consigliabile consultare un esperto di previdenza sociale o un patronato per ottenere una stima accurata della pensione anticipata e per capire se rientrano nelle eccezioni che riducono le penalizzazioni.
Pensione anticipata: le penalizzazioni
Per esempio, chi opta per la pensione anticipata potrebbe subire una riduzione per ogni anno di anticipo rispetto all’età pensionabile ordinaria. Il taglio sull’assegno può variare in base a diversi fattori, tra cui la carriera lavorativa, il tipo di contratto e gli eventuali contributi aggiuntivi versati. L’entità della penalizzazione è proporzionale agli anni di anticipo, e può incidere notevolmente sull’importo finale della pensione.
Tuttavia, esistono alcune eccezioni. Alcune categorie di lavoratori, come quelli impiegati in mansioni particolarmente gravose o usuranti, possono accedere a forme di pensionamento anticipato con penalizzazioni ridotte o nulle. Anche situazioni personali particolari, come gravi problemi di salute, possono influenzare l’entità delle penalizzazioni.
In questi casi, la legge prevede dei meccanismi di tutela che permettono di ridurre o eliminare la decurtazione dell’assegno pensionistico. Un altro aspetto da considerare è il cosiddetto “coefficiente di trasformazione”, che è un fattore determinante nel calcolo della pensione e varia in base all’età del pensionato.
Questo coefficiente è utilizzato per trasformare il montante contributivo, ossia la somma dei contributi versati durante la vita lavorativa, in un assegno pensionistico. Più giovane è il pensionato, più basso sarà il coefficiente, e quindi l’importo della pensione.