Quanto denaro spetta, sotto forma di pensione di reversibilità, al coniuge separato o divorziato? Ecco che cosa dice la legge.
Quando si parla di reversibilità è essenziale essere sempre aggiornati in merito alle novità introdotte a livello di normativa o alle eventuali variazioni della legge. Interventi che si potrebbero infatti tradurre in cambiamenti per quanto riguarda gli importi spettanti.
Un elemento importante e non da tutti conosciuto è ad esempio il fatto che la pensione di reversibilità può spettare anche dopo i casi di divorzio o separazione a patto che vengano rispettate una serie di specifiche regole. A tal proposito sono in tanti a domandarsi quale sia l’importo spettante in una situazione di questo tipo: facciamo chiarezza.
La regola alla base della reversibilità nei casi di separazione o divorzio è stata ‘definita’ negli anni a seguito di varie sentenze ed oggi si può affermare che essa spetti al coniuge o alla parte di unione civile oppure al coniuge separato qualora il defunto non abbia raggiunto i requisiti per accedere alla pensione avendo però maturato 15 anni di contributi.
Nel caso del coniuge divorziato è prevista qualora egli sia titolare dell’assegno di divorzio e non si sia spostato di nuovo; inoltre la data di avvio del rapporto assicurativo della persona defunta dovrà risultare anteriore alla data relativa alla sentenza di divorzio.
Tornando al coniuge separato quando il decesso del coniuge con pensione avviene prima della sentenza di divorzio egli ne ha sempre diritto a patto che non contragga nuove nozze. Ne avrà diritto nella misura del 60% del totale che sale all’80% nel caso in cui abbia un figlio e al 100% se i figli siano almeno due.
Attenzione però perché in caso abbia altri redditi sono previste decurtazioni del 25, del 40 o del 50%. Questi tagli però sono previsti solo nel caso in cui la reversibilità sia ripartita con i figli o altri familiari. Per quanto riguarda il coniuge divorziato, l’assegno di reversibilità terrà conto del rapporto che intercorre tra il periodo di maturazione della pensione e la durata del matrimonio.
L’importo verrà dunque stabilito dai giudici una volta effettuato questo rapporto. Da segnalare che solo nel caso in cui il defunto non si era risposato l’ex coniuge avrà diritto alla pensione di reversibilità integrale. Altrimenti ne riceverà solo una parte e l’altra spetterà invece al nuovo coniuge.
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