Pensioni, col nuovo sistema di calcolo aumentano gli assegni: tutti gli importi

Il nuovo sistema di calcolo dona ai pensionati dei cedolini più ricchi. Ecco tutti gli importi in arrivo nelle prossime pensioni.

Il tema pensioni torna nuovamente ad essere al centro della discussione pubblica a seguito degli aumenti in programma. Gli assegni cambieranno positivamente e daranno la possibilità ai pensionati di poter gestire una cifra più alta rispetto a quella passata.

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Il nuovo sistema di calcolo incrementa le pensioni – (Computer-Idea.it)

I trattamenti pensionistici aumenteranno dall’inizio del prossimo anno per effetto della rivalutazione. La novità consiste nel fatto che il metodo introdotto dal governo Meloni, sistema con regole più severe per la perequazione delle pensioni in cui importo supera di 4 volte il trattamento minimo, non dovrebbe essere confermato per il 2025.

Nella legge di Bilancio 2023 è stata fissata la scadenza al 31 dicembre 2024, salvo nuova proroga. Ragion per cui dal prossimo anno si verificherà l’applicazione di unnuovosistema di calcolo, con la legge n. 448 del 1998 a fissarne le regole.

Aumentano le pensioni con il nuovo calcolo: ecco di quanto

Il metodo che stabilirà i nuovi assegni è stato utilizzato l’ultima volta nel 2022 e potrebbe ritornare nel 2025 quando il tasso di rivalutazione tornerà ad essere contenuto. Se dovesse esserci un ritorno al passato, diventa interessante capire di quanto potrebbero salire le pensioni.

Gli importi in vista dell’anno prossimo nascono da una stima realizzata all’interno del Def 2024, quest’anno l’inflazione è pari all’1,6%. Questo significa che dal momento in cui si dovesse utilizzare il metodo originario di rivalutazione, gli aumenti sarebbero calcolati in questo modo:

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I possibili aumenti dei trattamenti pensionistici per effetto della rivalutazione – (Computer-Idea.it)
  • Fino a 4 volte il trattamento minimo: 2.394,44 euro stando al valore odierno della pensione minima, la rivalutazione è al 100% del tasso;
  • Tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo: la rivalutazione è al 90% del tasso;
  • Oltre le 5 volte si abbassa al 75%.

Ad esempio, come segnala il portale money.it, una pensione di 1.000 deve attendersi un aumento di 16 euro lordi al mese, un trattamento di 1.500 euro di 24 euro. Con una pensione di 2.300 euro, l’aumento sarebbe di 36,80 euro. Se l’assegno supera di 4 volte il trattamento minimo, l’incremento sarebbe di circa 41 euro con una pensione di 2.600 euro.

Il discorso cambierebbe in caso di proroga del metodo Meloni, perché l’incremento sarebbe decisamente più ridotto. La differenza sarebbe notevole, con l’attuale esecutivo che è chiamato a sciogliere le riserve sulla rivalutazione. In teoria si dovrebbe procedere con l’applicazione del “nuovo” sistema, ma non è da escludere che si possa continuare con il taglio. Anche perché nella prossima legge di Bilancio dovrà essere presente una parte in cui si inizia a restituire parte del debito accumulato negli ultimi anni.

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