Chi assiste una persona che gode della Legge 104 ha diritto a permessi e congedi retribuiti. Ecco il chiarimento dell’INPS.
Quello dei congedi parentali retribuiti per le persone che assistono pazienti cui sono stati riconosciuti i benefici della Legge 104 è, da sempre, un tema molto complesso. Non è facile capire, infatti, chi ne abbia diritto e chi no. Per quali circostanze si possano utilizzare e quando no. Oggi proveremo a fare chiarezza, anche sulla scorta di quanto indicato recentemente dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
Innanzitutto, qualche cenno normativo. I permessi ex Legge 104 consentono ai lavoratori di assistere un familiare con disabilità grave per un massimo di tre giorni al mese o due ore al giorno, a seconda delle necessità. Questi permessi sono riservati ai lavoratori che assistono parenti o affini fino al secondo grado, o al terzo grado in casi particolari, come quando i genitori o il coniuge del disabile hanno più di 65 anni o sono affetti da gravi patologie.
Il congedo straordinario, regolato dal comma 5 dell’art. 42 del D.lgs. n. 151/2001, permette di ottenere fino a due anni di congedo retribuito per assistere una persona con grave disabilità. Per poter accedere a questo beneficio, è necessario convivere con la persona assistita e rispettare l’ordine di priorità della normativa. Dobbiamo sottolineare che i permessi della Legge 104 non influenzano il calcolo delle ferie, della tredicesima o della quattordicesima.
Permessi e congedo Legge 104: l’INPS chiarisce
L’INPS, con il messaggio n. 4143 del 22 novembre 2023, ha fornito chiarimenti su un importante quesito riguardante la compatibilità tra il congedo straordinario e i permessi ex Legge 104 per l’assistenza a persone con disabilità grave. L’ente previdenziale ha chiarito che questi benefici possono essere concessi a più familiari della stessa persona disabile, a condizione che vengano utilizzati in modo alternato e non coincidano nei giorni di fruizione.
L’INPS ha specificato che il congedo straordinario per assistere un familiare con disabilità grave non può essere concesso contemporaneamente a più di un lavoratore. Ad esempio, se un familiare sta già usufruendo del congedo straordinario, un altro parente può richiedere i tre giorni di permesso mensile previsti dall’art. 33 della Legge 104, purché i benefici non si sovrappongano negli stessi giorni. Questo meccanismo consente ai familiari di condividere il carico assistenziale senza creare sovrapposizioni temporali.
Inoltre, l’INPS ha chiarito che è possibile approvare la richiesta di congedo straordinario anche se, nello stesso periodo, sono già stati concessi altri benefici come i tre giorni di permesso mensile, il prolungamento del congedo parentale o le ore di permesso in alternativa al prolungamento.
Per richiedere congedi straordinari o permessi, è necessario presentare domanda tramite il portale dell’INPS, oppure rivolgersi ai Patronati o contattare il Call Center. Il richiedente deve allegare la documentazione attestante la grave disabilità della persona assistita. Il datore di lavoro non può negare la concessione dei benefici se la documentazione è conforme alle normative.