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Servizi Online

Poste, doppia truffa collegata a Postepay e BancoPosta: come riconoscerla e difendersi

I truffatori online non fanno più distinzione: anche i servizi di Poste Italiane, un tempo particolarmente affidabili, vengono presi di mira.

Le truffe online si moltiplicano a vista d’occhio e diventando sempre più sofisticate e variegate. I criminali informatici hanno sviluppato modi molto diversi di attaccare i consumatori che navigano in rete alla ricerca di servizi o prodotti e oggi anche realtà consolidate e di grande fiducia come Poste Italiane sono esposte a questi attacchi.

Molti possessori di PostePay sono stati ingannati con una tecnica particolarmente subdola (Foto Ansa) – computer-idea.it

In alcuni casi, anzi, sono proprio questi servizi ad essere presti di mira: i malintenzionati sfruttano la popolarità e l’affidabilità di queste piattaforme per architettare truffe in grado di colpire gli utenti meno esperti. Nelle ultime settimane si è parlato molto di un particolare tipo di truffa che ha fatto tra le sue vittime i possessori di conti PostePay e BancoPosta. Per fortuna, queste attività fraudolente seguono uno schema ben preciso che è possibile imparare a conoscere e da cui tenersi a debita distanza.

Le PostePay sono sotto accatto, ma evitare la truffa è possibile

La truffa in questione si svolge attraverso una serie di passaggi ben delineati, tipicamente su piattaforme online come Subito. Qui, gli utenti possono mettere in vendita i loro oggetti e attendere le proposte degli acquirenti interessati.  La truffa inizia quando, dopo aver inserito un annuncio, l’utente viene contattato da un individuo che si finge interessato all’acquisto.

Per riconoscere le truffe online che colpiscono PostePay e BancoPosta è importante esercitare la massima prudenza – computer-idea.it

Il primo contatto avviene tramite la piattaforma stessa, ma l’interazione prende una piega insolita quando il presunto acquirente propone di continuare la conversazione su WhatsApp, adducendo motivi di comodità o rapidità nella comunicazione.

Il problema nasce proprio nel momento in cui la conversazione si sposta su altri servizi di messaggistica, perché si perde il livello di sicurezza garantito dalla piattaforma di vendita. Tramite chat, il truffatore, mantenendo un comportamento amichevole e interessato, guadagna la fiducia del venditore. A un certo punto, il truffatore afferma di voler procedere con l’acquisto e invia al venditore un link per la verifica del pagamento.

Il link in questione conduce a una pagina web falsificata, che imita l’aspetto di siti web ufficiali di banche o servizi di pagamento elettronico, come PostePay o BancoPosta. Questa pagina richiede l’inserimento di dati bancari o di accesso alle carte di pagamento. Inserendo i propri dati su tale pagina, il venditore li fornisce in realtà direttamente ai truffatori, che procedono quindi a svuotare i conti correnti associati.

Per prevenire questo tipo di truffa, è essenziale che ogni fase della vendita avvenga esclusivamente attraverso i canali ufficiali della piattaforma di vendita. Oltre a questo, è importante procedere con prudenza e verificare sempre l’autenticità delle pagine web a cui si viene indirizzati. Indizi di una pagina compromessa possono essere errori grammaticali, indirizzi web con piccole difformità o un’interfaccia utente realizzata particolarmente male.

Paolo Pontremolesi

Mi chiamo Paolo Pontremolesi e sono un traduttore con un'innata passione per il mondo dell'informazione e del digitale. Da sempre mi informo su quello che accade intorno a me attraverso il web e amo condividere le mie conoscenze con gli altri, cercando di spiegare chiaramente anche i concetti e i fatti più complessi. La tecnologia, l'innovazione e l'attualità sono il mio pane quotidiano, con un occhio di riguardo per il mondo dell'intrattenimento, dalla musica al cinema, fino alla televisione.

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