Una famosa azienda di moda ha recentemente lasciato una nazione per le troppe spese: le tasse sono altissime. Ecco tutti i dettagli.
Come sappiamo, non è facile gestire una società o una multinazionale, poiché ci sono tantissime spese che mensilmente devono essere pagate. Ciò che pesa maggiormente sono però le tasse, in particolar modo quelle presenti in alcuni Paesi super tassati come l’Italia. Per questo motivo, molte aziende scelgono di lasciare il proprio Paese d’origine e di approdare in nazioni dove c’è meno pressione fiscale.
Secondo le ultime statistiche, la maggior parte delle grandi multinazionali sono prevalentemente concentrate in 4 Paesi: Isole Vergini Britanniche, Bermuda, Isole Cayman e Olanda. Questi ultimi sono infatti i luoghi in cui è possibile pagare delle tasse bassissime. Un gigante della moda ha ad esempio scelto di abbandonare una Nazione perché ha un regime fiscale altissimo.
Uno dei colossi più importanti al mondo nel settore della moda, che nel 2023 ha fatturato oltre 51 miliardi di dollari e che possiede ben 83.700 dipendenti, ha sorprendentemente deciso di sospendere le vendite in uno specifico Paese.
Stiamo parlando della multinazionale americana Nike, la quale produce calzature, abbigliamento e accessori sportivi. Quest’ultima ha infatti sospeso le vendite online in Turchia, poiché il governo di Ankara vuole rivedere le aliquote doganali per gli acquisti effettuati su internet.
Per la precisione, il gigante americano della moda ha dichiarato che per il momento l’azienda non è in grado di garantire un buon servizio ai consumatori, ed è per questo che sono costretti a bloccare provvisoriamente gli ordini. I vertici del marchio di Beaverton continueranno ad esaminare l’impatto delle modifiche apportate dal governo turco alle normative doganali.
Dobbiamo però ricordare che i prodotti Nike continueranno ugualmente ad essere venduti nei negozi fisici del Paese. Qual è allora questo cambiamento che la Turchia intende avviare? Innanzitutto, ha deciso di diminuire il tetto massimo per l’applicazione dell’imposta sugli acquisti online: secondo la nuova regola, passerà quindi da 150 a 30 euro. L’aliquota d’imposta verrà inoltre aumentata dal 20 al 30% sui prodotti acquistati dall’Unione Europea.
E dal 30 al 60% su quelli provenienti dagli altri Paesi. L’obiettivo principale del governo di Erdogan è quindi quello di favorire le attività commerciali turche e, di conseguenza, di aumentare l’occupazione. In altre parole, tassando maggiormente le multinazionali straniere si spera di arricchire di più i piccoli negozi e le imprese locali.
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