Il Game Pass ha introdotto di recente una funzione che renderà ancora più conveniente l’abbonamento: ecco di cosa si tratta.
Introdotto in questa forma già nel 2018, il Game Pass di Microsoft in questi anni è diventato un servizio eccellente, ricco di contenuti e soprattutto conveniente per chiunque ami videogiocare. L’idea del colosso di Redmond è quella di rendere il Game Pass un abbonamento condiviso in ogni casa, ovvero un servizio che possa essere fruito su ogni schermo e su ogni tipologia di supporto.
In parte questa visione è stata già realizzata, visto che chiunque sia abbonato alla versione Ultimate (quella più costosa) può giocare ai titoli che preferisce sia su PC che su Xbox, cellulare o console portatile. Insomma il Game Pass ha superato i confini della console di provenienza e in un certo senso permesso di abbandonare il concetto di console war.
Un processo lungo e delicato di cui si sono visti i primi risultati in questi mesi: Microsoft ha infatti concesso alcune delle sue (ormai ex) esclusive anche ai possessori di Playstation e Switch, aprendo ad un futuro videoludico in cui la scelta del supporto su cui far girare i giochi preferiti non dipenda dalle esclusive in sé, ma dalle preferenze di design, dalle esigenze prestazionali e dalle risorse economiche del singolo individuo, un po’ come succede per quasi tutti i dispositivi tecnologici.
Rivoluzione Game Pass: la novità fa felici i possessori di PC
L’apertura alla concorrenza dell’azienda americana fa assumere sempre più senso alle parole di Phil Spencer quando dice che il loro intento è quello di migliorare il mercato videoludico per tutti gli appassionati. Il fine ultimo, probabilmente, è quello di abbandonare la competizione e diventare producer di software e hardware in un contesto di mercato aperto, un futuro che presto o tardi potrebbero abbracciare anche Sony e (con maggiore difficoltà) Nintendo.
L’isteria collettiva all’annuncio del rilascio di IP su Playstation ha ritardato i piani di Microsoft. L’azienda ha infatti calmato le acque, spiegando che non tutti i giochi prodotti finiranno anche sulle console della concorrenza. Tuttavia nei giorni scorsi Phil Spencer ha parlato dell’andamento del mercato videoludico e spiegato come la crescita sia stata inferiore al previsto e come i costi di produzione siano sempre più alti.
Il boss degli Xbox Game Studios ha fatto capire che portare le IP sulle altre console è stato un passo necessario e potrebbe essere l’unica via a disposizione dell’azienda per perseguire l’obiettivo di rendere il Game Pass il servizio più utilizzato al mondo. D’altronde la sostenibilità del servizio è marginale laddove l’obiettivo principe di qualsiasi azienda è quello di trarre profitto e non certo quello di rientrare dei costi di produzione.
In attesa di capire se davvero Microsoft diverrà un produttore multipiattaforma in toto e quando questo accadrà, il Game Pass è stato arricchito di una funzione richiesta da tempo dai possessori di PC. Come annunciato da Tom Warren su X, infatti, da adesso la versione cloud del servizio Microsoft offre il supporto a mouse e tastiera, permettendo dunque a chi preferisce queste periferiche di gioco di fruire dei titoli che desidera senza necessità di scaricarli sull’hard disk.