Per gli amanti dell’arte, esplorare queste nuove frontiere tecnologiche è stimolante ed essenziale per rimanere al passo con il progresso.
L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo in modi che solo pochi decenni fa avremmo potuto immaginare solo nei romanzi di fantascienza. Da semplice assistente virtuale che facilita la nostra quotidianità, oggi l’IA è arrivata a gestire interi sistemi avanzati e si sta infiltrando in ogni angolo della nostra esistenza, promettendo innovazioni che potrebbero trasformare radicalmente il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo.
Uno degli ambiti più affascinanti in cui l’IA sta iniziando a fare la differenza è l’arte, un settore storicamente dominato dall’espressione umana pura e dall’ispirazione creativa. Nel contesto artistico, l’intelligenza artificiale non solo facilita la creazione di opere d’arte digitali, ma sta anche cominciando a influenzare il modo in cui gli artisti concepiscono e realizzano le loro visioni.
L’impatto dell’IA sull’arte non si limita alla produzione di opere visive sorprendenti o alla modellazione di sculture in 3D, ma anzi si estende anche al mondo dei colori, dove la sua capacità di apprendere e innovare può portare a risultati sorprendenti e stimolanti.
Un nuovo orizzonte creativo: l’IA e la generazione di colori
La ricerca nel campo dell’IA ha prodotto uno strumento rivoluzionario, sviluppato dalla ricercatrice Janelle Shane, che utilizza algoritmi di reti neurali per inventare nuovi colori, offrendo nomi altrettanto originali. Il progetto, che ha alimentato la curiosità e l’interesse di molti nel settore, mostra come l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata per esplorare nuove frontiere creative.
Il metodo utilizzato da Shane è affascinante: ha fornito alla rete neurale una lista di circa 7.700 colori della gamma Sherwin-Williams, insieme ai loro valori RGB (rosso, verde, blu). Il compito della rete neurale era doppio: doveva non solo creare nuovi nomi di colori, ma anche associare questi nomi a nuove tonalità generate artificialmente.
Gli esiti di questo esperimento sono stati tanto bizzarri quanto ispiratori, con colori come “Soreer Gray” (che in italiano potremmo tradurre come “Grigio dolore”) e “Sane Green” (una specie di “verde come la buona salute”). Gli esperimenti di Shane non si sono fermati alla semplice generazione di nuovi colori.
Incrementando il livello di “creatività” dell’algoritmo, ha ottenuto tonalità completamente uniche, come “Dondarf”, un viola intenso, e “Bylfgoam Glosd”, un verde brillante. Questa capacità di sperimentare con la creatività algoritmica apre quindi nuove possibilità per gli artisti, che ora possono sfruttare queste nuove tonalità per portare una freschezza visiva alle loro opere.
Inoltre, l’aspetto umoristico e talvolta assurdo dei nomi proposti per questi colori nuovi sottolinea un elemento molto spesso sottovalutato di queste tecnologie: sebbene addestrato su dati perfettamente conosciuti agli umani, questo strumento mantiene una certa dose di imprevedibilità che può essere sia un vantaggio, sia una sfida, per gli artisti.