Milioni di utenti hanno scaricato applicazioni per bloccare le chiamate dai call center, ma sono caduti in una truffa gravissima: cosa c’è da sapere
Le telefonate da parte di call center che fanno marketing aggressivo sono una delle principali piaghe degli ultimi decenni. Una volta, infatti, le chiamate venivano effettuate verso i telefoni di casa che, da un certo punto in poi, hanno progressivamente cominciato a sparire dalle nostre abitazioni. A quel punto i call center hanno cominciato a procurarsi i numeri di cellulare degli utenti da contattare, arrivando anche a utilizzare pratiche illegali per appropriarsene.
Nella maggior parte dei casi, infatti, i call center che chiamano sui cellulari hanno acquistato il numero di telefono e i dati dell’utente da banche dati che a loro volta li hanno acquisiti in maniera al limite del legale, per esempio attraverso i cookies di determinati siti. In determinati casi le telefonate di marketing aggressivo da parte dei call center diventano troppo numerose e finiscono per essere davvero fastidiose. A questo punto un utente ha due strade: o bloccare i numeri dei call center mano a mano che riceve chiamate (in questo modo quel preciso call center non potrà più raggiungere il telefono) oppure installare un’app che promette di bloccare le chiamate indesiderate.
Attenzione alle app che promettono di bloccare i call center: l’indagine sulla truffa
L’associazione di consumatori Consumerismo No Profit ha condotto una serie di indagini in merito all’efficacia ma soprattutto alla correttezza delle applicazioni anti call center. L’associazione ha purtroppo scoperto che molte delle applicazioni in questione non fanno altro che rubare i dati dell’utente per rivenderli proprio a quei call center da cui l’utente voleva proteggersi. A quanto pare infatti le App sono effettivamente in grado di bloccare le chiamate dei call center ma permettono a chi paga di aggirare tale blocco.
In pratica a un call center che acquisti i dati degli utenti da tali applicazioni verrebbe permesso di contattare l’utente, mentre i call center che non pagano i dati verrebbero effettivamente bloccati. La compilazione del dossier con tutti i nomi delle applicazioni – truffa è stato compilato con la collaborazione di Asseprim, Assocall, Assocontact, Oc e ovviamente Consumerismo con il supporto tecnico di Nevil.
Tutti i dettagli contenuti nel dossier, quindi anche i nomi delle applicazioni incriminate sono state rese note durante una conferenza stampa alla Camera dei Deputati. Tali dati però sono già in possesso delle istituzioni e l’Agcom, l’Antitrust e il Garante della Privacy hanno già denunciato i colpevoli.