State attenti se usate queste app per trovare l’amore online. Ce ne sono alcune che vi rubano i dati e l’identità: ecco come riconoscerle.
Le app di dating hanno ottenuto negli ultimi anni un successo senza precedenti. Ci sono milioni di persone in tutto il mondo che hanno deciso di crearsi un profilo sulla più nota Tinder o sulle tante altre alternative, con l’obiettivo di trovare la propria dolce metà in maniera facile e veloce. Il loro funzionamento è molto semplice.
Dopo essersi iscritti, si viene catapultati in un calderone dove chiunque può fare ‘swipe’ verso sinistra o destra per mettere like o dislike. In caso di ‘match’, ossia quando entrambe le persone mettono il mi piace, si può iniziare a chattare e a conoscersi meglio.
Se da un lato ci sono diverse realtà sicure e affermate, dall’altro ci sono alcune app che in realtà sono molto pericolose. E potrebbero rubarvi i dati e l’identità. È ufficialmente scattato l’allarme, ecco di quali software parliamo e come fare per riconoscerli e dunque difendersi al meglio.
Le app di dating che vi rubano tutto: ecco come riconoscerle
A lanciare l’allarme ci ha pensato l’organizzazione no-profit Mozilla, che probabilmente già conoscete per via del browser Firefox. Secondo quanto si legge, ci sono ben 11 piattaforme di dating che in realtà non riescono a salvaguardare la privacy degli utenti. Ma anzi, potrebbero portare a furti di dati sensibili e dell’identità.
Si tratta nello specifico di quei servizi che danno modo di trovare l’amore con dei chatbot romantici basati sull’Intelligenza Artificiale. Non le classiche app di dating per conoscere persone reali, dunque, ma servizi alternativi per poter passare del tempo in compagnia con avatar virtuali.
Pare che, tra queste app pericolose, figurino anche nomi di spicco come Replica AI, Chai e EVA AI Chat Boy & Soulmate. Che contano più di 100 milioni di download solo sul Play Store di Google. Un rapporto preoccupante mostra come questi servizi riescano a vendere e condividere i dati personali degli utenti iscritti attraverso i tracker. Ossia dei pezzi di codice in grado di raccogliere informazioni sui device e sui dati delle persone.
Solitamente il tuto viene condiviso con aziende di terze parti, come Facebook, per scopi pubblicitari. Con una media di 2.663 tracker al minuto. Ecco perché dovreste fare molta attenzione quando utilizzate questi servizi basati sull’IA, il rischio è di perdere ogni diritto al rispetto della vostra privacy personale.