Uno dei temi del momento, la piattaforma anti-pezzotto e il suo funzionamento. Per ora tutto sembra un gran disastro.
La situazione in questo specifico ambito è di quelle che difficilmente si ha l’impressione si possano risolvere del tutto. Da molti anni, ormai, lo streaming illegale sembra essere diventato a tutti gli effetti nemico giurato non solo dello Stato, ma anche di decine e decine di aziende in tutto il settore che proprio non riescono a sopravvivere.
Il danno maggiore, però, è senza dubbio per le stesse imprese detentrici di diritti che i siti illegali di fatto calpestano. Le premesse, in ogni caso sembravano essere più che mai buone. Nonostante i fallimenti degli ultimi anni, in merito proprio alla questione piattaforme streaming illegali, lo Stato ha voluto in ogni caso giocare la carta della grande intuizione tecnologia stravolgendo tutto il contesto di pirateria online.
Tanti i proclami, le spiegazioni veicolate ormai su ogni contesto web o della carta stampata, Niente di tutto ciò è avvenuto, nessuno stop, anzi, la situazione visti gli stessi proclami sembra essere addirittura peggiorata, in pochissimi giorni.
Siti streaming bloccati, disastro piattaforma anti-pezzotto: l’incredibile situazione
Nello specifico, il riferimento maggiore, in questo è al Piracy Shield, la protezione massima che avrebbe dovuto tenere al riparo gli utenti dagli abusi da parte delle piattaforme streaming illegali. Siamo onesti, l’idea che ci possa essere chi paga, spesso profumatamente, un regolare abbonamento per specifici contenuti, e chi, invece quelli stessi contenuti è in grado di visualizzarli pagando un decimo di quanto dovuto.
L’impossibile è comunque avvenuto nel corso degli ultimi giorni quando la piattaforma anti steaming illegale è riuscita in qualcosa d unico. A essere bloccate, non sono state, infatti, situazioni online fuorilegge, anzi. Lo scotto di vedersi sospendere ogni tipologia di attività è capitato a una piattaforma assolutamente legale, una situazione non prevista e davvero incredibile.
Al momento non esistono controlli, di fatto, tra la fase di passaggio tra segnalazione Ip ed eventuale blocco. In questo modo, insomma, non è sempre possibile chiarire la stessa origine del segnale. La situazione appare dunque ancora molto contorta e parecchio lontana dalla precisione che esige questo tipo di manovre.
Tra le vittime i questo caso ci sarebbe stata l’azienda di costruzione di auto elettriche Ora Ev, cosi come Dragone e Great Wall Motor. La situazione, al momento, insomma, non è affatto allo stato ottimale e servirà ancora tempo e investimenti per migliorare l’efficacia di questa piattaforma.