Smartphone, lo carichi dalla porta USB del computer? Smetti subito di farlo: i rischi da non sottovalutare

Tra i modi sbagliati di ricaricare uno smartphone c’è quello tramite porta USB. Rischi lo Juice Jaking e altri problemi da non sottovalutare.

Tutto nasce dall’utilizzo dei nostri smartphone, per quanto le batterie sono sempre più monstre e duraturo, non si arriva più al termine della giornata senza aver ricaricato il nostro cellulare. Ovvio che dipende dall’utilizzo che se ne fa.

Smartphone, ricarica dalla porta USB del computer? Tutti i rischi
Smartphone, stop alla ricarica dalla USB del PC?

Ma nella maggior parte dei casi, il dispositivo più utilizzato al mondo, per distacco, viene sempre più utilizzato per altre motivazioni rispetto al suo concept iniziale, che sarebbe solo ed esclusivamente telefonare, o ricevere chiamate. Con lo smartphone, invece, si lavora e si gioca. Sullo smartphone si guardano le app di intrattenimento. Logico che la batteria si scarica più velocemente se guardiamo una partita di due ore, o una serie TV.

Le app poi, benedette, hanno la conseguenza di consumare la batteria. E così, almeno una volta al giorno se non di più, siamo costretti a ricaricare il nostro cellulare. Partendo dal presupposto base che non si deve scaricare tutta la batteria ma neanche portarla costantemente al 100%, ecco come trovare l’altezza della situazione.

Smartphone e la ricarica dalla porta USB del PC: un azzardo e le conseguenze per i nostri cellulari

Qualcuno ha già cominciato a togliersi l’abitudine di ricaricare lo smartphone dalla porta USB del computer, sicuramente quelli che hanno avuto a che fare con lo Juice Jaking. Cos’è? È uno degli infiniti attacchi informatici che ci tormentano sempre più.

Smartphone, rischi da non sottovalutare
Juice Jaking, un attacco informatico pericolosissimo – computer-idea.it

È un tipo di attacco informatico che coinvolge una porta di ricarica che funge anche da connessione dati, in genere tramite USB. Ciò spesso comporta l’installazione di malware o la copia di nascosto di dati sensibili da uno smartphone, un tablet o un altro dispositivo informatico.

Gli esperti di sicurezza informatica hanno più volte ribadito che i cyber criminali possono caricare malware sulle stazioni di ricarica USB pubbliche (per esempio), grazie alle quali s’impossessano da remoto dello smartphone di un utente. Il malware installato tramite una porta USB può bloccare il dispositivo, esportare dati personali e password, permettere all’hacker di turno di utilizzare tali info per accedere agli account online o venderle, con tutto ciò che ne consegue. 

Sempre meglio, più veloce e sicuro ricaricare il nostro smartphone tramite presa di corrente, oppure avere dotarsi di una Portare con sé una batteria esterna. Importantissimo usare un cavo di ricarica acquistato da un fornitore affidabile: tra le sue altre qualità, impedisce l’invio o la ricezione di dati durante la ricarica. Meglio prevenire, in fondo, piuttosto che curare, dopo aver pianto.

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