Come se non bastasse il ritorno di Medusa. Nuovi guai per gli utenti: scovata un’opzione che mette a rischio il tuo conto e i tuoi soldi.
Da tempo ormai il telefonino ha perso il connotato per cui è stato creato. O più precisamente, va ben oltre le chiamate e i messaggi (in chat, visto che sms e mms sono praticamente in pensione). Lo smartphone è diventato il dispositivo più utilizzato a livello globale, per distacco.
È uno dei device più importanti, serve per ogni cosa: lavoro, giochi, editing, da lui dipendono molte delle attività quotidiane delle persone, dal dialogo all’intrattenimento passando per l’accesso alle info. Non solo. Inoltre, offre una vasta gamma di strumenti che consentono un’esperienza completamente personalizzata. Uno di questi è il Bluetooth, una tecnologia che facilita il trasferimento vocale e di dati, finalizzato per connettere due dispositivi.
Uno degli infiniti strumenti, insieme alle app, con cui abbiamo a che fare. Da qui la salvaguardia del cellulare da attacchi hacker ma anche da opzioni pericolose che mettono a serio rischio dati sensibili e quel wallet dove sono riposte le nostre carte, username e password comprese.
Smartphone, non solo attacchi hacker. Come evitare l’esproprio dei dati sensibili
L’Italia è attaccata da Medusa, uno dei peggiori Trojan mai visti. Già nel 2022 faceva spavento, ora è tornato addirittura più evoluto. Funziona come una piattaforma Ransomware-as-a-Service, un Trojan bancario in grado di prosciugarti il conto in banca in un amen, con una facilità irrisoria, senza che neanche te ne accorgi. Attualmente l’unico rimedio dei ricercatori, è quello di ridurre al massimo le autorizzazioni nel nostro smartphone. Ma ci sono altri guai in vista per i malcapitati utenti.
Il Bluetooth attualmente è sia croce sia delizia. Le sue funzionalità sono utilizzate praticamente ogni giorno, per le più disparate esigenze, inoltre basta premere un pulsante per attivarlo e lo stesso per disattivarlo. Vero, come altrettanto fondamentale sapere che sono in molti gli esperti che ne indicano un altro utilizzo.
È diventato opinione comune, sempre tra gli esperti, che mantenere il Bluetooth attivo per un lungo periodo influenzi la salute della batteria e faccia scaricare il dispositivo più velocemente. Non solo. Ci sono altri tipi di rischi poco conosciuti, è proprio questa funzione a favorire un processo di attacco informatico per rubare i dati personali.
Utilizzando varie tecniche e strategie, infatti, si può accedere a qualsiasi smartphone, in maniera anche abbastanza semplice, quando la funzione Bluetooth è attiva: qui i cyber criminali ottengono tutte le info che servono per i loro attacchi: messaggi, immagini, video e persino password di conti bancari, compromettendo così la sicurezza digitale degli utenti. Quando non serve, meglio disattivarlo, in fondo ci vuole un attimo.