C’è un sospiro di sollievo per tutti i proprietari di smartphone con la nuova direttiva. Ora si potranno risparmiare un bel po’ di soldi.
Ci sono grandi novità in arrivo per tutti i proprietari di uno smartphone. Averne uno e mantenerlo può rappresentare una spesa non da poco. Basti pensare ai prezzi che ormai superano facilmente i 1000 euro per i top di gamma. Oppure a problemi che potrebbero sopraggiungere e che obbligano ad andare in assistenza e lasciare anche centinaia di euro per il problema minore.
Tutte possibili conseguenze che vanno sempre tenute in conto e che obbligano a prendere le dovute contromisure per non rischiare di arrivare con l’acqua alla gola. Se da un lato c’è chi spesso preferisce comprare un nuovo telefono piuttosto che far riparare il proprio, dall’altra c’è chi valuta sempre l’assistenza ma alle volte rimane sorpreso da quanto deve pagare. Presto le cose però cambieranno, grazie alla nuova direttiva che permetterà di risparmiare un bel po’ di soldi. Ecco di che cosa si tratta.
Ci sono importanti novità in arrivo a cui dovreste fare attenzione anche voi. Se siete stanchi di spendere troppi soldi per il vostro smartphone, allora dovete sapere che il Parlamento Europeo di recente ha diramato una nuova direttiva che viene incontro proprio a voi. Con modifiche sostanziali e che renderanno le spese meno onerose.
Nello specifico, l’idea è stata quella di integrare il cosiddetto diritto alla riparazione per i consumatori. Che così saranno incentivati a procedere con l’assistenza piuttosto che l’acquisto di un nuovo device. Andando a ridurre i possibili sprechi.
Anche dopo il termine del periodo di garanzia, i produttori saranno tenuti a riparare i prodotti difettosi. E il cliente potrà scegliere tra la sostituzione con un ricondizionato o la riparazione. Con la garanzia, in questo secondo caso, che viene estesa per un ulteriore anno.
E sempre secondo quanto previsto dalla normativa, i produttori dovranno richiedere un prezzo ragionevole per l’assistenza. Così che il consumatore possa ripararlo senza troppi problemi. Infine, sempre per le aziende ci sarà il compito di fornire pezzi di ricambio e strumenti idonei.
Il tutto senza sfruttare le clausole contrattuali o soluzioni software e hardware potenzialmente nocive per questa tipologia di processo. Staremo a vedere quando il tutto entrerà in vigore: dopo la Gazzetta Ufficiale, gli Stati Membri avranno 2 anni per integrarla nelle norme nazionali.
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