Stop agli stipendi bassi: come richiedere il contributo obbligatorio per il datore di lavoro

Gli stipendi bassi possono essere ridotti tramite una misura. Ecco come richiedere il contributo obbligatorio per il datore di lavoro.

Il contributo obbligatorio del datore di lavoro è uno dei diversi benefici da poter accogliere per poter porre uno stop agli stipendi bassi. Negli ultimi anni questo tema ha occupato sempre più un posto nel dibattito pubblico, poiché tantissimi cittadini si trovano a fare i conti con retribuzioni che non permettono di raggiungere un adeguato standard di vita.

Contributo obbligatorio datore di lavoro: come funziona
Come richiede il contributo obbligatorio per il datore di lavoro – (Computer-Idea.it)

In questo contesto, la pensione integrativa proposta dai fondi pensione negoziali assume un ruolo davvero molto importante. Il contributo obbligatorio del datore di lavoro a questi fondi, previsto da molteplici contratti collettivi nazionali di lavoro, rappresenta una misura che può condurre ad un futuro previdenziale più tranquillo, soprattutto per coloro che percepiscono redditi bassi. Entriamo nel merito per scoprire come richiedere il contributo obbligatorio.

Contributo obbligatorio per il datore di lavoro: cosa bisogna sapere

Coloro che decidono di aderire al fondo pensione negoziale della propria categoria, decidendo di costruire in questo modo una pensione integrativa rispetto a quella pubblica, può contribuire in due modi: tramite TFR o con un contributo a proprio carico aggiuntivo rispetto al TFR. In questo secondo caso, il lavoratore matura il diritto a ottenere un ulteriore importo sotto forma di contributo a carico del datore di lavoro.

Contributo obbligatorio datore lavoro previdenza complementare
Cosa sapere sul contributo del datore di lavoro – (Computer-Idea.it)

L’ottenimento di un altro importo significa che una parte dei contributi utile ad alimentare la posizione individuale del soggetto iscritto non verrà erogata dal diretto interessato, ma dal datore di lavoro. Dunque, il contributo dell’azienda va ad estendere la cifra destinata alla pensione integrativa, ma non solo. Il contributo infatti fa parte di quelli deducibili in dichiarazione dei redditi e il suo importo può essere sottratto al reddito imponibile per il conto delle imposte annuali.

Quanto descritto sono forme pensionistiche complementari, in cui ci sono fondi aperti e fondi chiusi. I fondi aperti sono forme pensionistiche complementari istituite da banche, società di gestione del risparmio, imprese di assicurazioni e società di intermediazione mobiliare. I fondi chiusi di originenegoziale” sono forme pensionistiche complementari istituiti dai rappresentati dei lavoratori e dei datori di lavoro all’interno della contrattazione nazionale, di settore o aziendale.

Attivando la contribuzione a proprio carico, versando almeno l’1% della retribuzione, il lavoratore matura il diritto al contributo obbligatorio a carico del datore di lavoro. Questo versamento in moltissimi casi va a raddoppiare il contributo del lavoratore, ottenendo un flusso di cassa che entra nel fondo ma che non parte dalle tasche di chi è stato assunto.

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