C’è una condizione di cui soffrono molte persone senza nemmeno saperlo. Si chiama Tech Neck e ha dei sintomi ben precisi.
Non si sente parlare molto della condizione nota come “Tech Neck” anche se dal nome è facile capire di che si tratti. Tradotta letteralmente significa “collo tecnologico” e si tratta di un problema legato a un uso prolungato dei dispositivi digitali. Basta pensare alle ore che si passano piegati sul display dello smartphone o del tablet per immaginare quanti ne soffrano senza saperlo.
La postura ottimale per non affaticare i muscoli infatti prevede di tenere la testa dritta, non inclinata verso il basso come si fa quando si guarda lo smartphone. Con il tempo ci si ritrova a percepire un certo indolenzimento e una sensazione di rigidità al collo. Quando si usano i device digitali inoltre si tengono le spalle inclinate, finendo con il sovraccaricare i tendini e infiammarli.
Una pressione troppo prolungata sul collo non è priva di conseguenze più gravi se non si interviene, perché si trasmette alla schiena e alla cervicale, provocando anche una sorta di emicrania. Il Tech Neck è riconosciuta come una delle cause alla base della cifosi cervicale, che porta a perdere la curva naturale del collo o addirittura a invertirla.
Tra i campanelli d’allarme da non sottovalutare quindi ci sono un indolenzimento frequente del collo, dolore alla spalla o alla schiena e in alcuni casi problemi articolari alla alla mandibola. Le persone che sono più a rischio sono gli adolescenti e i giovani adulti, che tendono a utilizzare i dispositivi elettronici più ore al giorno.
Quando emergono questi sintomi la cosa migliore è iniziare a cambiare le proprie abitudini per evitare che i sintomi peggiorino. Per prima cosa se si sta usando uno smartphone o un tablet è meglio mantenere il display all’altezza degli occhi e ad almeno 30 cm dal viso. In questo modo si può tenere il collo dritto, senza piegarlo.
Lo stesso vale per chi lavora stando a lungo seduto davanti al PC. Il supporto ideale deve non solo mantenere lo schermo ad altezza occhi ma permettere di appoggiare i gomiti piegati a 90°. Ma soprattutto occorre fare delle pause di 10-15 minuti ogni due ore alzandosi dalla scrivania e sgranchendosi un po’.
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