In Italia la tecnologia costa sempre di più, per una serie di motivi; per fortuna possiamo ovviare ai rincari con un “trucco” e risparmiare.
Oggi i mercati, soprattutto online, offrono più possibilità non solo di spendere di meno ma anche di acquistare articoli che in Italia non verrebbero mai commercializzati.
Tutti apprezzano sicuramente il fatto di poter acquistare un cellulare top di gamma a metà prezzo, e in alcuni casi si può davvero fare l’affare, anche se non mancano i “contro”.
Sempre più italiani si stanno orientando verso acquisti all’estero, perché i prezzi di molti articoli hi-tech sono inferiori, anche se la fregatura è dietro l’angolo.
Forse molti hanno già sentito parlare di turisti tornati dal Giappone con le “tasche piene” di prodotti di elettronica di consumo pagati pochissimo. In alcuni casi può anche accadere, ma bisogna essere a conoscenza delle leggi vigenti per non perdere il risparmio ottenuto.
Infatti il consumatore che decide di comprare – ad esempio – una macchina fotografica o un cellulare in Giappone ha due opzioni: affidarsi ai negozi online o a un amico/parente che fa un viaggio. Nel primo caso, anche se il prodotto ha un prezzo inferiore alla media italiana, bisogna considerare che poi viene aggiunto il dazio doganale.
Nel secondo caso, che forse è quello più conveniente, il parente/amico, prima di tornare in Italia, spedisce l’oggetto; il dazio doganale si paga ugualmente, ma se l’evento è occasionale non si verificano controlli ulteriori che potrebbero bloccare il pacco e far spendere ancora di più al destinatario per ritirarlo.
Ovviamente, entrambe le parti devono di mostrare che si tratti appunto di una spedizione occasionale ed esistono anche limiti di valore per ciascuna spedizione, ovvero 700 euro: se le spedizioni avvengono ciclicamente si sfiora l’illecito e si rischia di andare incontro a conseguenze molto gravi.
L’unico modo per tentare di risparmiare sull’acquisto di dispositivi hi-tech è quello dunque di recarsi all’estero, ma anche in questo caso si rischiano i controlli in aeroporto. Se si viene “beccati” con materiale appena acquistato si va incontro al versamento dell’Iva, che è del 20%, e dunque si vanifica il risparmio eventualmente ottenuto con l’Iva più bassa degli altri Paesi.
In conclusione, difficilmente si può fare un “affare d’oro” acquistando prodotti all’estero, anche se molti affermano il contrario. Il consiglio è quello di informarsi adeguatamente sui dazi per evitare “batoste” e soprattutto procedure burocratiche infinite.
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