La piattaforma fa partire un’iniziativa molto importante, per raggiungere gli obiettivi saranno gli user stessi a contribuire
I media hanno speso parole al miele per la mossa annunciata da TikTok in questi giorni, i circa 20 milioni di utenti che ogni mese utilizzano l’app vedranno la propria esperienza rivoluzionata. Seguendo le linee guida dettate dall’Unione europea il social cerca di fare un passo in avanti su una tematica abbastanza delicata, chiedendo ai propri user uno sforzo in più.
L’operazione è stata illustrata nel dettaglio attraverso una nota diffusa di recente, l’Italia tra i Paesi su cui la piattaforma punterà molto per raggiungere gli obiettivi prefissati. L’avvio della campagna è avvenuto da poco perciò ci vorrà del tempo per capire se le iniziative messe in campo possano essere utili o meno allo scopo dell’azienda.
TikTok in guerra contro la disinformazione, al via l’operazione anche in Italia
Un sodalizio che presto ci si augura possa cominciare a dare i propri frutti, TikTok ce la sta mettendo tutta per evitare che la propria applicazione diventi una cassa di risonanza per la disinformazione. È per questo che ha deciso di collaborare con la piattaforma di fact-checking Facta per una campagna mirata, l’obiettivo è favorire l’alfabetizzazione mediatica in Italia e anche in altri Paesi.
I due hashtag che stanno trainano l’operazione sono abbastanza eloquenti: #factchecking e #ImparaConTikTok guideranno “i 19,7 milioni di utenti mensili dell’app verso un’informazione affidabile attraverso cinque video educativi”. L’azienda vuole proseguire sul solco già tracciato dall’Unione europea e in particolare farsi guidare dal Codice di Condotta sull’Informazione, a cui tra l’altro ha aderito.
Nella nota diffusa in questi giorni per chiarire i dettagli dell’iniziativa si legge che è “stata progettata per potenziare gli utenti con competenze essenziali, permettendo loro di formarsi opinioni fondate e di verificare l’accuratezza delle informazioni prima di considerarle attendibili”. Saranno cinque i video realizzati da Facta che proveranno a fornire agli utenti gli strumenti necessari per non cadere nei tranelli del web.
Infine la speranza è che la sinergia tra la piattaforma, gli utenti e i creator possa creare una vera e propria “rete di supporto” che possa facilitare “l’identificazione e la comprensione della disinformazione, nonché le motivazioni e gli obiettivi delle diverse fonti mediatiche”. Guai in vista per chi è diventato virale postando informazioni false.