Tutti pazzi per i certificates: cosa sono e perché gli italiani ne stanno comprando in quantità
I certificates stanno guadagnando popolarità tra gli investitori italiani ma cosa sono? Scopriamolo insieme.
Negli ultimi anni, gli investitori italiani hanno mostrato un crescente interesse verso i certificates, degli strumenti finanziari derivati che offrono flessibilità e possibilità di guadagno. Con l’aumento dell’instabilità economica e la ricerca di soluzioni finanziarie più diversificate, sempre più italiani optano per i certificates, anche grazie alla loro capacità di proteggere il capitale e generare dei rendimenti interessanti.
Come ogni strumento finanziario, anche i certificates comportano dei rischi che è importante conoscere. Scopri le caratteristiche principali di questi prodotti così diffusi, i vantaggi e i motivi dietro il loro successo.
Cosa sono i certificates e perché sono così diffusi?
I certificates sono strumenti finanziari derivati cartolarizzati, il che significa che il loro valore è legato all’andamento di altri asset sottostanti, come azioni, panieri di azioni, indici, materie prime o valute. Questi strumenti vengono emessi generalmente dalle banche e sono negoziati sui mercati regolamentati come il Sedex di Borsa Italiana o il Cert-X di EuroTLX.
Non richiedono l’apertura di conti specifici e permettono un accesso più semplice agli investitori retail, grazie alla loro quotazione diretta in borsa. Sono molto flessibili e possono essere strutturati in modo da offrire protezione del capitale, generare flussi cedolari o replicare l’andamento di un asset.
Esistono diverse tipologie di certificates sul mercato, ognuna con caratteristiche specifiche. Le principali categorie includono:
1. Investment certificates: questi sono ideali per finalità di investimento a lungo termine e si dividono in:
Capitale protetto: offrono la garanzia del rimborso del capitale investito a scadenza, a meno che non si verifichino eventi specifici;
Capitale condizionatamente protetto: garantiscono la protezione del capitale fino a una certa soglia, detta “barriera”, oltre la quale l’investitore subisce delle perdite;
Capitale non protetto: replicano direttamente l’andamento del sottostante, esponendo l’investitore a perdite o guadagni proporzionali.
2. Leverage certificates: permettono di ottenere guadagni o perdite superiori rispetto alle variazioni del mercato. Questi strumenti sono ideali per il trading o per chi cerca di speculare su movimenti di mercato rapidi.
3. Credit linked notes: sono strumenti più complessi legati al rischio di credito di un’entità di riferimento, come un’azienda o un governo. Il rendimento di questi prodotti dipende dall’affidabilità creditizia dell’emittente del certificato o del sottostante.
Nonostante i numerosi vantaggi, è importante ricordare che i certificatescomportano anche dei rischi. Tra i principali troviamo il rischio di credito dell’emittente, il rischio di liquidità e la volatilità del sottostante. Per esempio, nel caso di certificates a capitale non protetto o a leva, le perdite possono essere significative se il mercato si muove nella direzione opposta rispetto a quanto previsto.
Chiara Poiani
Redattrice da un paio di anni, mi occupo soprattutto di articoli di cucina, lifestyle, home decor e viaggi. La mia passione è fare attività fisica immersa nella natura e dedicarmi alla sperimentazione di ricette sempre nuove, prendendo spunto dalla ricca cultura culinaria italiana, ma esplorando anche le tradizioni degli altri paesi. Nel tempo libero amo anche andare a pesca e leggere romanzi, soprattutto di genere poliziesco e gialli.