La mossa dell’UE è un segnale del fatto che le autorità stanno diventando più attente nel controllare le mosse delle grandi aziende tech.
Nuovo anno, nuova controversia tra l’UE e una grande società tech. Questi frequenti scontri avvengono perché le attività delle grandi aziende tecnologiche americane sono spesso in contrasto con le normative europee in materia di concorrenza e rispetto della privacy. Oggi, dopo aver a lungo discusso con Meta e con Apple, le istituzioni europee tornano a mettere i bastoni fra le ruote alle attività di Amazon, facendo naufragare un importante accordo di acquisizione per l’azienda.
Amazon, il gigante dell’e-commerce, aveva annunciato la sua intenzione di acquistare iRobot per circa 1.7 miliardi di dollari, un’operazione che avrebbe consolidato ulteriormente la sua presenza nel mercato degli elettrodomestici intelligenti. Le autorità di regolamentazione europee hanno però sollevato bandiera rossa, citando preoccupazioni per il fatto che l’acquisizione potesse ostacolare la concorrenza e influenzare negativamente i consumatori.
L’UE non rende facile la vita delle grandi aziende tech
Il cuore del problema risiede nelle potenziali conseguenze dell’accordo su concorrenza e innovazione. La Commissione Europea ha espressamente indicato che l’acquisizione di iRobot avrebbe fornito ad Amazon un vantaggio ingiusto, permettendole di rendere difficile o limitare l’attività delle aziende rivali.
Questa strategia di esclusione avrebbe potuto, nelle parole della Commissione, “restringere la concorrenza nel mercato degli aspirapolvere robotici, portando a prezzi più alti, qualità inferiore e meno innovazione per i consumatori“. David Zapolsky, consulente generale di Amazon, ha espresso la sua delusione, sottolineando come l’azienda credesse fortemente nel futuro della robotica domestica e avesse grande ammirazione per i prodotti iRobot.
La decisione di bloccare l’acquisizione arriva, tra l’altro, in un momento in cui iRobot aveva già annunciato un piano di ristrutturazione operativa che include il licenziamento di circa 350 dipendenti, il 31% della sua forza lavoro. Una decisione che segue le difficoltà finanziarie che la società ha affrontato negli ultimi anni. La perdita di questa acquisizione non fa che aggiungere ulteriori sfide per iRobot, che ora dovrà navigare in un mercato sempre più competitivo senza il sostegno finanziario e le risorse che Amazon avrebbe potuto fornire.
La situazione della compagnia, con una storia di perdite nette che ammontano a circa 500 milioni di dollari dal secondo trimestre del 2021 e una valutazione di mercato ora inferiore a 400 milioni di dollari, illustra vividamente le sfide che le aziende tech devono affrontare in un ambiente di mercato in rapida evoluzione e altamente competitivo.